Perché è così difficile perdere grasso in zone specifiche del corpo

Dieta e alimentazione sana: 7 cose che (forse) stai sbagliando

23 Ottobre 2020 - di Claudia Montanari

Ci stiamo impegnando per fare le cose per bene. Mangiamo correttamente, seguiamo una dieta che ci aiuti a farci sentire in salute e ci faccia dimagrire in modo sano. Tuttavia, nonostante l’impegno, a volte commettiamo errori. Linee guida sbagliate che, in realtà, poco o nulla ci aiutano nel nostro obiettivo. Vediamo quali sono.

Non leggere bene le etichette dei prodotti

Tutto inizia al supermercato. L’immensa varietà di opzioni che troviamo per riempire il nostro carrello della spesa a volte può essere sconcertante. Pertanto, è essenziale dedicare un po’ di tempo a leggere bene le etichette. Se prima di ora non hai mai controllato le etichette degli alimenti, ecco due regole molto generiche: più l’elenco degli ingredienti è corto, meglio è. Inoltre, sappi che l’ordine di questo elenco non è casuale, ma che gli ingredienti vengono visualizzati in ordine da “quantità maggiore a minore”. Quando sei a dieta, guardare le etichette è una buona raccomandazione anche per prodotti considerati “sani”. Molte volte volte infatti, anche scegliendo un semplice yogurt possiamo fare una pessima scelta per la salute.

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Demonizzare i carboidrati durante una dieta

E’ pensiero comune che i carboidrati non debbano essere troppo presenti nella dieta, se vogliamo che sia sana e concentrata sulla perdita di peso. Questa è una convinzione totalmente sbagliata. Come vi abbiamo detto in questo articolo, la chiave è scegliere bene che tipo di alimenti ricchi di carboidrati includiamo nei nostri menù. Inoltre, è importante tenere sotto controllo le quantità.

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Contare ossessivamente le calorie

Qualsiasi esperto di nutrizione ti dirà che qualsiasi dieta sana non ti farà passare la giornata a contare le calorie nei cibi. Esistono, infatti, prodotti ricchi di grassi ( avocado , olio extravergine d’oliva, frutta secca…) perfettamente validi per essere inseriti in una dieta sana. Il cibo deve essere considerato nel suo insieme; non per il suo valore calorico, né per nessuno dei suoi nutrienti specifici.

Dieta, ti affidi a prodotti “light”

Molto legato a quanto detto sopra. Ad esempio, una soda “light” è vero che praticamente non fornisce calorie. Tuttavia, non è mai raccomandata in una dieta sana. Questi prodotti continuano ad essere molto dolci (grazie alla sostituzione dello zucchero per i dolcificanti). Quindi questo non aiuterà ad abbassare la nostra soglia di dolcezza, cosa a cui invece dovremmo puntare.

In merito ai cibi “light”, invece, bisogna tenere conto che questo termine indica che i cibi in questione hanno il 30% di calorie in meno rispetto alle loro versioni ‘normali’. Pertanto, prodotti come la maionese o le patatine fritte… non importa quanto siano ‘leggeri’, continueranno ad essere molto calorici.

Attribuire “proprietà magiche” ai cosidetti superfood

Non ci stancheremo di ripetere che, ad esempio, un umile legume può essere infinitamente più interessante nutrizionalmente di molti di quelli conosciuti come supercibi (spirulina, tè matcha, semi di chia e un lunghissimo eccetera, a seconda delle mode). Quello che succede, forse, è che gli altri cibi hanno meno “glamour” e spesso meno marketing. Quindi attenzione a non lasciarsi trasportare da queste tendenze.

Considerare la dieta sana come qualcosa di limitato nel tempo

Questo è un altro dei grandi errori. In realtà, dovremmo parlare di acquisire linee guida per un’alimentazione sana e non diete con una data di inizio e di fine. Inutile “comportarsi bene per qualche mese” e poi riprendere cattive abitudini. 

Dieta da autodidatta

Affidarsi a qualsiasi schema alimentare che troviamo sui social, o a quello promosso “dall’influencer” di turno. Oppure a quella dieta che ha funzionato così bene per il vicino. Tutto questo può portare a grossi errori. Pertanto, per quanto possibile, l’ideale è rivolgersi a un dietologo-nutrizionista (né “esperto di nutrizione”, né “allenatore nutrizionale” o descrizioni simili….). Deve essere un professionista registrato all’Ordine.