Non sai resistere ai dolci? Colpa di un ormone: la grelina

Hai la passione per i dolci? Accumuli meno grasso

13 Aprile 2018 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Hai la passione per i dolci? Accumuli meno grasso (Continua a leggere di seguito).

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Chi non resiste alle dolci tentazioni (nel vero senso della parola) può tirare un sospiro di sollievo: il gene associato con questa passione è anche legato alla tendenza ad accumulare meno grasso. Una scoperta che ha sorpreso gli stessi ricercatori che l’hanno fatta. Questo non significa che ci sia il via libera all’abbuffata di zuccheri, che certamente non fa bene alla salite e alla linea.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Reports e guidato dall’Università di Exeter nel Regno Unito, arriva dallo stesso gruppo che l’anno scorso ha scoperto la variazione del gene FGF21 legata alla passione sfrenata per i dolci.

“Questa scoperta contraddice un po’ il comune intuito”, commenta Niels Grarup dell’Università di Copenhagen, che ha preso parte alla ricerca. “Ma è importante ricordare – aggiunge – che questo è solo un piccolo pezzo del puzzle che descrive le connessioni tra la dieta e il rischio di obesità e diabete“.

A conferma di ciò lo studio ha mostrato che gli effetti secondari correlati con la variazione del gene FGF21 non sono tutti positivi: la stessa mutazione è anche associata ad una pressione sanguigna leggermente più alta, anche se di pochissimo, e ad una maggiore tendenza a concentrare il grasso nella zona addominale.

Le conclusioni dei ricercatori, guidati da Timothy Frayling, si basano su una grande quantità di dati, comprendenti campioni di sangue, questionari sulle abitudini alimentari e campioni di Dna di più di 450.000 persone, registrate in un grande database britannico, la Biobank.

“Siamo certi che i nostri risultati siano accurati”, conclude Grarup. “Circa il 20% della popolazione europea presenta questa predisposizione genetica”.

Le nuove conoscenze saranno importanti soprattutto in relazione allo sviluppo di nuovi farmaci e trattamenti per diabete e obesità. (ANSA).