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Glicemia alta e diabete, quali frutti mangiare

28 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Quando si combatte contro diabete e glicemia alta non è facile capire quali frutti possono essere alleati e quali nemici. Più o meno tutti sanno che la mela è consentita. Ma bisogna sottolineare che non è l’unica e che anzi può essere alternata con altri frutti perché non esistono divieti assoluti verso questi alimenti. Anche la frutta zuccherina può essere consumata, ma con le dovute accortezze. In generale, più c’è fibra e minore è il picco glicemico raggiunto dopo la digestione.

Come si legge sul sito della Fondazione Veronesi. Frutti come cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata sono generalmente sconsigliati alle persone che soffrono di diabete. Via libera invece, seppur con moderazione, a mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, pesche e lamponi. Da limitare anche frutta secca e pesche sciroppate. Le esagerazioni a tavole non sono nemiche solo dei diabetici, ma anche di chi vuole mantenere uno stile di vita sano.

La mela è uno dei frutti più pratici e salutari anche quando siamo a dieta. E’ resistente, può rimanere mesi intatta senza deteriorarsi o perdere le sostanze nutritive. Il suo primo effetto positivo quando dobbiamo buttare giù qualche chilo è il senso di sazietà che produce in noi grazie alla presenza di pectina. Quando quest’ultima raggiunge lo stomaco invia un messaggio al cervello che è quello di dire “io sono arrivata, lo stomaco è pieno”. Una vera alleata quando siamo a dieta e non possiamo fare spuntini troppo calorici. Questa fibra e altri antiossidanti contenuti nella mela aiutano anche ad eliminare tossine durante la digestione.

Con l’aiuto di personale formato pazienti diabetici riescono a cambiare stile di vita, si muovono di più, abbandonando la poltrona e i risultati si vedono: un’ora in più di movimento al giorno e miglioramenti sostanziali della forma fisica (la capacità cardiorespiratoria e muscolare) si traducono in una riduzione del rischio di morte e malattie cardiovascolari.

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