Depressione e sonno: dormire poco e male aumenta stress e ansia

Depressione e sonno: dormire poco e male aumenta stress e ansia

8 Luglio 2014 - di vnicosia

ROMA – Dormire poco e male è un segno di depressione noto, ma i meccanismi fino ad oggi erano sconosciuti. Indagando sulla relazione tra bassa qualità del sonno, ansia e ormoni dello stress i ricercatori del Max Planck Institute of Psychiatry di Monaco di Baviera hanno individuato le molteplici connessioni tra depressione e disturbi del sonno.

Mayumi Kimura, direttrice dell’Institute’s Sleep & Telemetry, ha presentato il 7 luglio a Milano la sua ricerca durante il Forum zuropeo delle Neuroscienze, spiegando che molti pazienti che soffrono di disordini da stress, compresi quelli dell’umore, spesso soffrono di insonnia.

La Kimura spiega:

“Si tratta di una condizione dovuta a un prolungamento della cosiddetta fase REM, quella vicina alla veglia in cui il sonno è meno profondo. Questo provoca l’aumento della produzione del Corticotropin-releasing hormone (CRH), un ormone dello stress che in quantità eccessive causa disturbi dell umore. E’ per questo che molti farmaci contro la depressione sopprimono la fase REM del sonno”.

Ora il team della ricercatrice punta a capire se i disturbi del sonno siano o meno equivalenti a quelli dell umore:

“Se esaminiamo il sonno, possiamo individuare potenziali pazienti che soffriranno anche di disordini dell umore? Ci siamo chiesti se la difficoltà ad addormentarsi possa essere un biomarcatore di possibili altri disturbi”.

Per rispondere a questa domanda, Kimura e colleghi hanno esaminato i cambiamenti nella fase REM del sonno a partire dall’osservazione del comportamento di topi con particolari espressioni geniche. In questi animali spesso si notava una sovrapproduzione dell’ormone CRH in diverse aree del cervello: un fattore collegato al prolungamento della fase REM e alla difficoltà a riprendere sonno.

 

La ricerca è la prima a mettere in relazione l’aumento di Crh e l’insonnia, che secondo la Kimura sono strettamente connessi anche ai comportamenti ansiosi. Questo indica che l’ansia potrebbe essere proprio il meccanismo che ci tiene svegli, infatti i soggetti ansiosi non riescono a rimanere addormentati per lunghi periodi e il loro debito di sonno si accumula, spiega la Kimura:

“Le persone con disturbi del sonno cronici potrebbero essere più predisposte alla depressione. Per questo conoscere queste associazioni tra sonno e disturbi dell umore potrebbe aiutarci a prevedere l’insorgere di stati depressivi”.

Gli scienziati, noto questo meccanismo, sperano di riuscire ad ottenere terapie che prevengano la depressione:

“Se aiutiamo i pazienti a dormire meglio, forse potremo evitare loro i disturbi dell umore”.