Abbronzatura? Non basta la crema. E attenti a narici, orecchie...

Abbronzatura? Non basta la crema. E attenti a narici, orecchie…

26 Maggio 2014 - di Mari

ROMA – Abbronzatura con il primo sole? Crema sì, scottature anche. E’ quel che risulta da una indagine condotta su 1.065 passeggeri di diverse nazionalità, uomini e donne di almeno 35 anni, in transito all’aeroporto di Basel-Mulhouse, Svizzera, per i Caraibi, le isole Canarie e il Sud Africa. L’indagine ha evidenziato come quasi tutti coloro che partono per le mete esotiche conoscono i danni provocati dai raggi ultravioletti, ma solo nove su dieci mettono la crema solare protettiva in valigia, ben 4 su dieci tornano scottati e tre su dieci con scottature dolorose. 

Sono molte le abitudini sbagliate evidenziate nella ricerca: dall’applicazione poco frequente dei solari alla assoluta trascuratezza di alcune aree del corpo che si scottano di più.

E, guarda caso, le scottatture si concentrano per lo più sempre nelle stesse zone: viso (56,9%), collo e spalle (27,1%), decolleté (27,1%), braccia (24,3%) e tronco (16%). Il colosso giapponese Shiseido, con 22 brevetti mondiali per la linea di protezione solare la cui tecnologia è riconosciuta dalla Federazione internazionale dei chimici cosmetologi (Ficc), ha studiato il comportamento dei consumatori quando spalmano le creme protettive e delineato la mappa delle zone più trascurate: aree insospettabili come tra le sopracciglia, l’ovale del viso, la nuca, l’attaccatura dei capelli, i lati delle narici e le orecchie. Oltre all’interno delle braccia, i fianchi, il dorso delle mani, il collo dei piedi e le spalle.

La crema serve ma non basta: necessari per proteggersi dai raggi ultravioletti, soprattutto in alcune ore del giorno, sono anche gli occhiali da sole e un cappello, a volte anche una maglietta. Complici di tanti errori sono la discontinuità nell’applicazione degli schermi solari, il non stare all’ombra a mezzogiorno e non coprirsi con cappelli e vestiti.

Gli italiani sono, fra gli europei, coloro che usano fattori di protezione fra i più bassi per il timore che uno schermo elevato blocchi la tintarella. Lo scorso anno, secondo i dati del Report 2013 di Cosmetica Italia, hanno speso 385 milioni di euro in prodotti solari e abbronzanti per il corpo, con un calo del 2% rispetto all’anno precedente.