Sei una persona mattutina? Potrebbe dipendere anche dal tuo intestino

Sei una persona mattutina? Potrebbe dipendere anche dal tuo intestino

25 Novembre 2021 - di Silvia_Di_Pasquale

Il fatto che tu sia o meno una persona mattutina potrebbe dipendere anche dal tuo intestino. O meglio, dai batteri che lo abitano. E’ quanto ha evidenziato uno studio dell’Università di Haifa, in Israele, citato da Medical X Press. La ricerca, guidata dal Prof. Tamar Shochat e dal Prof. Eran Tauber, insieme al Prof. Naama Geva-Zatorsky del Technion, rivela che alcuni batteri intestinali differiscono tra le persone mattutine e quelle che non lo sono.

Come si è svolto lo studio sui batteri dell’intestino.

Sono stati raccolti campioni fecali da 91 individui per estrarre e sequenziare il DNA batterico. Sono state poi identificate tutte le specie batteriche intestinali, quantificandole. Il tutto per testare l’impatto dei batteri su dei cronotipi umani. Le “allodole” (coloro che si svegliano presto) e i “gufi” (coloro che si svegliano tardi).

I ricercatori hanno confrontato la dieta dei diversi gruppi di cronotipi. Gli studiosi hanno scoperto che i cibi ricchi di fibre (frutta, verdura) e l’acqua potabile erano importanti nelle diete di chi si sveglia presto. Lo zucchero semplice e le bevande ad alto contenuto proteico erano invece associati ai “gufi”. Questa è una prima differenza alla base della distinzione nelle comunità batteriche intestinali, che sembrano a questo punto avere un impatto sulla vita.

I non mattutini hanno bisogno di iniziare il lavoro o la scuola nelle prime ore del mattino. Soffrono di problemi di salute come obesità, rischio cardiovascolare più elevato e alti livelli di stress.

Il rapporto tra microbiota e cervello.

La comunità scientifica è d’accordo da anni nel ritenere che ci sia un legame tra intestino e cervello il cui funzionamento però è stato fino ad oggi indefinito. La carenza di specifici batteri intestinali potrebbe per esempio predisporre alcuni individui ai disturbi depressivi, come rivelato da uno studio pubblicato su Nature Microbiology.

Nota bene: questo articolo ha uno scopo illustrativo e non è in alcun modo sostitutivo del parere medico. Rivolgersi sempre al proprio medico quando si riscontrano problemi di salute. Foto da Pixabay.

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