Intestino sano, probiotici: possibili effetti collaterali

Intestino sano ed esposizione solare: cosa dice un nuovo studio

5 Novembre 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

Anche l’esposizione solare può avere un impatto sull’intestino. Gli scienziati hanno dimostrato che l’esposizione alla luce ultravioletta (UV) porta a cambiamenti nel microbioma intestinale in chi è carente di vitamina D. Il team di ricercatori dell’Università della British Columbia, a Vancouver, in Canada, hanno deciso di studiare come il microbioma intestinale risponde alla luce UV. I risultati sono stati pubblicati su Frontiers in Microbiology. e citati dal sito Medical News Today.

Quando i volontari che erano carenti di vitamina D hanno ricevuto tre sessioni di esposizione ai raggi UVB, i loro microbiomi dell’intestino sono cambiati e hanno riportato gli stessi segni distintivi di quelli dei partecipanti allo studio che non erano carenti di vitamina D. Gli autori hanno scoperto cambiamenti significativi nelle composizioni microbiche nel gruppo che erano stati per lo più insufficienti alla vitamina D all’inizio dell’esperimento.

“Prima dell’esposizione ai raggi UVB, queste donne avevano un microbioma intestinale meno diversificato ed equilibrato rispetto a quelli che assumevano regolari integratori di vitamina D”, osserva l’autore dello studio senior Prof. Bruce Vallance, riassumendo i risultati dei team. “L’esposizione ai raggi UVB ha aumentato la ricchezza e l’uniformità del loro microbioma a livelli indistinguibili dal gruppo integrato, il cui microbioma non è stato significativamente modificato”. 

Intanto nei giorni scorsi l’Agenzia del farmaco ha modificato le modalità di prescrizione della vitamina D dopo le polemiche in merito al cambio delle condizioni di prescrivibilità dei farmaci contro la carenza di vitamina D. La Nota 96 “ha modificato le modalità di prescrivibilità a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn) dei farmaci classificati in fascia A a base di colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo per la prevenzione e il trattamento della carenza di Vitamina D nella popolazione adulta (>18 anni). Restano confermate le condizioni di rimborsabilità a carico del Ssn di tali farmaci per i pazienti pediatrici, in attesa di un analogo processo di rivalutazione”. 

L’Aifa sottolinea che “le limitazioni introdotte attraverso la nota si riferiscono esclusivamente alla prevenzione e al trattamento della carenza di Vitamina D nella popolazione adulta”. Tale “integrazione – si legge sul sito dell’Aifa, che rende disponibile materiale informativo rivolto all’operatore sanitario ed al cittadino – chiarisce espressamente la modifica della prescrivibilità a carico del Ssn, tramite Nota 96, con parziale valenza di riclassificazione dei suddetti farmaci limitatamente alla popolazione adulta nella prevenzione e nel trattamento della carenza di Vitamina D, e avrà efficacia a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale”.
   

 

Tags