Hiv, la causa può essere un verme che si annida nella vagina

Hiv, la causa può essere un verme che si annida nella vagina

3 Giugno 2014 - di Mari

ROMA – L’Hiv si può trasmettere anche solo facendo un bagno, un bagno nelle acque sporche di alcuni fiumi africani, e non solo attraverso rapporti sessuali non protetti o scambio di siringhe con persone infette. Certo, non è cosa che facciamo tutti, ma in Africa potrebbe essere proprio questa una delle cause del dilagare del virus dell’immunodeficienza umana. Lo rivela un dettagliato articolo del New York Times.

L’autore del pezzo, Donald McNeill, parte da una constatazione: mentre nel mondo la maggior parte delle persone contagiate dal virus dell’Aids sono uomini, nel continente africano sono donne, per il 60%. Una équipe di ricercatori norvegesi nell’area di KwaZulu potrebbe aver capito perché: le donne africane sono particolarmente esposte al virus a causa di una malattia parassitaria cronica e spesso non diagnosticata: la scistomiasi genitale, spesso chiamata semplicemente scisto.

Se è ancora presto per dire se sia vera o no, questa teoria è certamente plausibile a livello biologico, e potrebbe avere una soluzione molto meno costosa di quella per curare i malati di Hiv e Aids da contagio per via sessuale.

La scistomiasi genitale, nota anche come bilharzia o febbre del verme, è causata da dei vermi parassiti che infestano le acque dei fiumi. Questi vermi raggiungono il canale vaginale femminile, lì si annidano e possono aprire la strada al virus dell’Hiv che causa l’Aids.

I ricercatori norvegesi di Otimati ritengono che questo parassita sia più comune della sifilide e dell’herpes, anche queste patologie che favoriscono il contagio da Hiv. Anche perché i vermi e le loro uova attaccano le cellule CD4, le sentinelle del sistema immunitario, che fanno da barriera anche all’Hiv.Questi vermi possono essere uccisi con un farmaco che costa solo 8 centesimi di dollaro a pillola: una inezia rispetto ai costi altissimi dei farmaci antiretrovirali per combattere l’Hiv.

A chi si oppone a questa teoria i ricercatori fanno notare che anche per dimostrare la validità scientifica della circoncisione nel proteggere dal contagio da Hiv ci sono voluti diversi anni, mentre l’idea era del 2006.

Uno dei risvolti più importanti di questa scoperta è il peso dell’igiene intima nel contagio da malattie sessualmente trasmissibili. Come per alcune patologie molto comuni come la candida alcuni consigli dei ginecologi sono semplici misure igieniche: non usare mutande in pizzo o in tessuto sintetico, men che meno tanga o perizomi, ma preferire quelle in cotone; usare un detergente intimo delicato e non con Ph aggressivo; possibilmente dormire senza mutande per permettere una maggiore aerazione delle parti intime. Come anche evitare cerette brasiliane e integrali. Insomma, tutti semplici consigli di buon senso che però, quando l’esibizionismo diventa imperante, paiono assai difficili da seguire. Anche se non lo sarebbero affatto.

 

 

 

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