Dimagrire, proteine vegetali alleate: 7 tipi

Dimagrire, proteine vegetali alleate: 7 tipi

30 Ottobre 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

Quando siamo a dieta e vogliamo dimagrire le proteine vegetali rappresentano delle alleate. Vegani e vegetariani lo sanno bene, ma anche chi non segue questo tipo di regimi alimentari può variare con le alternative vegetali. In Italia il consumo di carne è equilibrato e sostenibile a differenza di quello di altri Paesi come gli Stati Uniti. Tuttavia, ci sono sempre dei limiti che non andrebbero superati.

Secondo le raccomandazioni aggiornate della Fondazione per il Cuore in Australia il limite è tre volte a settimana. Per la prima volta si consiglia di limitare il consumo di carne non trasformata, bovina, suina o ovina, a 350 grammi a settimana, pari a tre pasti di carne rossa magra. Un limite inferiore a quello riportato dal sito della Fondazione Veronesi che citando precedenti linee guida si fermava a un limite inferiore ai 500 grammi a settimana e nello specifico 50 grammi per le carni lavorate (per esempio i salumi). Ecco perché è utile conoscere anche delle alternative. Vediamone alcune, suggerite dal sito WomensHealthMag:

Lenticchie: 24,5 grammi di proteine per 100. Per assorbire il ferro al meglio bisogna combinare questa verdura con cibi ricchi di vitamina C. Edamames e soia: 42,2 grammi di proteine per 100. Mandorle: 25 grammi di proteine per 100. Sono anche ricche di grassi sani, ferro e un’importante fonte di vitamina E. Fagioli bianchi: 21,4 grammi di proteine per 10. Ricchi di carboidrati, vitamine del gruppo B, vitamina C e minerali come sodio o potassio. Anacardi: 25 grammi di proteine per 100. Tofu: 11,1 grammi di proteine per 100. Soia testurizzata: 50 grammi di proteine per 100. Bevanda di soia: 3,1 grammi di proteine per 100.

Chi ha una dieta basata più sulle proteine vegetali rispetto a quelle animali vive più a lungo. Lo ha affermato uno studio pubblicato dalla rivista Jama Internal Medicine condotto in Giappone, che ha visto in chi ha una dieta sana sia un minor rischio generale di morte che di morte per cause cardiovascolari.


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