Dieta per vivere a lungo: ecco perché il pane andrebbe limitato

Dieta per vivere a lungo: ecco perché il pane andrebbe limitato

25 Settembre 2018 - di Claudia Montanari

ROMA – Dieta della lunga vita: per prevenire il rischio di infarto andrebbe limitato il consumo di pane. A dirlo è uno studio recente, secondo cui quella reazione chimica che fa soprattutto la crosta avrebbe componenti che sono poco graditi all’organismo e che velocizzano l’invecchiamento delle cellule. La scoperta è del Crea (il Consiglio di ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria) che ha pubblicato uno studio sul Journal of Cereal Science. Sotto accusa è la reazione di Maillard, che prende il nome dal chimico francese che studiò le reazioni di zuccheri e proteine durante la cottura con temperature superiori a 160-170 °C. Come riporta Ansa, Fabio Nobili, ricercatore del Crea, ha spiegato:

“Abbiamo condotto il test su estratti di pane, compresi di mollica e crosta. I composti derivati dalla reazione di Maillard generano acrilamide. Abbiamo notato, su un modello di colture cellulari, come proprio le cellule giudichino ‘poco gradito’ i prodotti risultati da questa cottura”.

Quindi, il pane è un alimento da evitare? “No – continua Nobili – L’importante è consumarlo con moderazione e seguendo il principio dell’alta qualità dei prodotti che sono stati usati per realizzarlo. Ciò, a cominciare dalla lievitazione, per poi passare alla provenienza della farina e alla cultivar di grano usata. Sono da preferire tutte le produzioni che prediligono la qualità delle materie prime invece che la quantità. La conoscenza del percorso della filiera di produzione garantisce inoltre la salubrità del prodotto”.

Secondo un altro studio, invece, esistono degli alimenti che andrebbero privilegiati rispetto ad altri in quanto  aiuterebbero a ridurre il rischio di morte prematura. Nello specifico si tratta della birra, del vino e del cioccolato che, in base ai risultati di uno studio pubblicato sul “Journal of Internal Medicine” e durato ben 16 anni, possono contribuire a ridurre il rischio di morte prematura.La ricerca ha riguardato circa 70.000 persone, tra cui donne e uomini svedesi di età compresa tra i 45 e gli 83 anni. Quello che è emerso è che coloro che avevano seguito una dieta contenente alimenti antinfiammatori, avevano il 18% in meno di probabilità di morire nei successivi 16 anni. Nello specifico, i soggetti presentavano il 20% in meno di probabilità di perdere la vita a causa di malattie cardiovascolari e il 13% per cancro. Anche per quanto riguarda i fumatori sono emerse notizie interessanti. Per i soggetti fumatori che avevano seguito una dieta antinfiammatoria, è stato riscontrato che questi avevano il 31% di probabilità in meno di morire. La professoressa Joanna Kaluza, dell’Università di Scienze della Vita di Varsavia e autrice dello studio, ha spiegato:

“È noto che frutta, verdura, tè, caffè, vino rosso, birra e cioccolato siano ricchi di antiossidanti”.

Gli antiossidanti sono molto importanti in quanto agiscono sulle infiammazioni, riducendole e, di conseguenza, consentendo un’aspettativa di vita più lunga. A conclusione di questo studio si può affermare che un’alimentazione sana e una dieta ricca di alimenti antinfiammatori può aiutare a ridurre il rischio di morte prematura.

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