La dieta mediterranea può migliorare i sintomi depressivi nei giovani adulti

La dieta mediterranea può migliorare i sintomi depressivi nei giovani adulti

12 Maggio 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

La dieta mediterranea può migliorare i sintomi depressivi nei giovani adulti. Lo evidenzia uno studio di 12 settimane, condotto da ricercatori dell’Università di Tecnologia di Sydney, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. La ricerca va inquadrata nel campo emergente della psichiatria nutrizionale, che mira a esplorare l’effetto che specifici nutrienti, alimenti e modelli dietetici possono avere sulla salute mentale. La dieta utilizzata nello studio era ricca di verdure colorate, legumi e cereali integrali, pesce grasso, olio d’oliva e noci crude e non salate.

La ricercatrice capo dello studio, Jessica Bayes, ha affermato: “Siamo rimasti sorpresi da quanto fossero disposti i giovani a intraprendere una nuova dieta. Coloro che sono assegnati alla dieta mediterranea hanno potuto modificare in modo significativo le loro diete originali, sotto la guida di un nutrizionista, in un breve lasso di tempo. Suggerisce che medici e psicologi dovrebbero considerare di indirizzare i giovani depressi a un nutrizionista o dietista come una componente importante del trattamento della depressione clinica”, ha detto. “L’obiettivo principale era aumentare la qualità della dieta con cibi integrali freschi, riducendo al contempo l’assunzione di cibi veloci, zucchero e carne rossa trasformata”, ha affermato Bayes.

“Ci sono molte ragioni per cui scientificamente pensiamo che il cibo influenzi l’umore. Ad esempio, circa il 90 percento della serotonina, una sostanza chimica che ci aiuta a sentirci felici, è prodotta nel nostro intestino dai nostri microbi intestinali. Stanno emergendo prove che questi microbi possono comunicare al cervello attraverso il nervo vago, in quello che viene chiamato l’asse intestino-cervello”. “Per avere microbi benefici, dobbiamo nutrirli con fibre, che si trovano nei legumi, nella frutta e nella verdura”, ha specificato. “Quasi tutti i nostri partecipanti sono rimasti nel programma e molti erano desiderosi di continuare la dieta una volta terminato lo studio, il che mostra quanto efficace, tollerabile e utile abbiano trovato l’intervento”, ha detto Bayes. Fonte: Medical X Press. Foto di Carabo Spain da Pixabay.