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Diabete, quali fonti di carboidrati prediligere

2 Aprile 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Diabete, quali fonti di carboidrati prediligere? I diabetici non hanno il divieto assoluto di mangiare determinati cibi, ma certamente le dosi loro concesse sono inferiori rispetto a chi non ha la malattia. L’iperglicemia postprandiale (quella che insorge in seguito ai pasti) rappresenta il problema più importante nel trattamento del diabete mellito. Le variazioni nella glicemia dovute ai cibi possono essere influenzate da svariati fattori: quantità e qualità degli zuccheri presenti, il modo in cui vengono cotti, le interazioni con grassi, proteine e fibre alimentari che possono modificare la velocità di assorbimento intestinale dei carboidrati. 

Tutti i carboidrati influenzano i livelli di glucosio nel sangue, quindi è importante sapere quali alimenti li contengono. Ecco alcune fonti salutari di carboidrati, suggeriti da Diabetes Uk: cereali integrali come riso integrale, grano saraceno e avena intera, frutta, verdure, legumi come ceci, fagioli e lenticchie, prodotti lattiero-caseari come yogurt e latte non zuccherati. Allo stesso tempo, è anche importante ridurre i cibi a basso contenuto di fibre come pane bianco, riso bianco e cereali altamente trasformati. Puoi controllare le etichette dei prodotti alimentari se stai cercando cibi ricchi di fibre se non sei sicuro.

Sempre più giovani sono malati di diabete. Si è abbassata l’asticella dell’età di insorgenza di questa malattia che ha ormai raggiunto livelli epidemici anche in Italia, tanto che in 10 anni i giovani tra 20 e 30 anni colpiti sono aumentati del 50% toccando quota 150.000. E’ dunque la generazione computerizzata 2.0 – quella nella fascia d’età tra 19 e 30 anni – a rappresentare la nuova emergenza numerica dello ‘tsunami diabete’ e sul banco degli imputati, responsabili dell’allarmante aumento dei casi, finiscono innanzitutto cattivi stili di vita alimentari e inattività fisica.
L’esplosione riguarda soprattutto il diabete di tipo 2, che rappresenta il 95% dei casi ed è legato essenzialmente al cambiamento in negativo degli stili di vita.

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