Tartufo, un aiuto contro glicemia alta e diabete

Tartufo, un aiuto contro glicemia alta e diabete

12 Marzo 2019 - di Claudia Montanari

ROMA – Il tartufo, ottimo alleato contro il diabete. Quando si ha a che fare con questa malattia, uno dei fattori più importanti è senza dubbio quello legato all’alimentazione, che deve essere mirata e equilibrata. Tra le numerose diete, molti studi hanno confermato che una alimentazione ricca di antiossidanti riduce il rischio di diabete ed è in grado di tenere a bada la glicemia alta. Uno degli studi più recenti che ha confermato tale ipotesi è stato pubblicato nel 2017 sulla rivista Diabetologia e condotto dall’italiana Francesca Romana Mancini  in Francia presso l’Inserm (Health across generations, Center of Research in Epidemiology and Population Health) con sede a Villejuif.

A questo punto risulta naturale voler prediligere i cibi ricchi di antiossidanti per cercare di tenere a bada la glicemia e prevenire il diabete. A tal proposito, esiste un alimento gustosissimo che forse non tutti sanno essere ricco di antiossidanti. Stiamo parlando del tartufo, che non solo è in grado di insaporire qualsiasi piatto ma è anche un alleato della nostra salute. Il tartufo infatti è ricco di acqua e povero di grassi. In 100 gr di prodotto ci sono circa 6 gr di proteine e solo 0,7 grammi di carboidrati e zuccheri! Questo limitato apporto di zuccheri e carboidrati fa sì che questo particolare fungo possa inoltre essere consumato da soggetti con diabete

Non solo: il tartufo, infatti, sia bianco che nero, è molto ricco di antiossidanti, che aiutano a combattere i radicali liberi. Molti studi, come dicevamo, hanno dimostrato l’importanza della dieta antiossidante nella lotta al diabete.

Nello specifico, nello studio condotto dalla Mancini, la ricercatrice ha raccolto dati sull’alimentazione di oltre 64 persone tutte sane (senza diabete e malattie cardiovascolari) quando sono entrate nello studio. In pratica Mancini ha usato una scala (costruita in Italia) sulla capacità antiossidante di una certa alimentazione. La scala misura la capacità antiossidante della dieta di un individuo sommando il potere antiossidante dei singoli cibi consumati. Con questa scala l’esperta ha visto che più era elevata la capacità antiossidante della dieta di un individuo, minore era il suo rischio di diabete. Coloro che adottavano alimentazioni ad alto potere antiossidante avevano mediamente un rischio di ammalarsi ridotto del 27% rispetto a coloro che erano soliti consumare una dieta con pochi antiossidanti.

Non solo contro il diabete. Il dottor Giovanni Scapagnini, direttore della rete internazionale dei Centri di Genetica, Nutrizione e Fitness per la salute degli Stati Uniti, ha spiegato all’Ansa 

“Spesso per motivi di costo e di pregio, il tartufo non viene valorizzato in termini salutistici, ma è una sostanza che, oltre ad essere molto buona, è anche estremamente salubre. L’odore che lo caratterizza è legato a composti che contengono zolfo,composti che hanno un impatto potentissimo nella regolazione del controllo dell’infiammazione e dello stress ossidativo, classici elementi, questi, che vanno a peggiorare durante l’invecchiamento e sono associati a tutte le patologie orribili che si legano all’età”.

L’unica controindicazione è per tutti coloro che hanno disturbi del fegato: mangiare tartufi, infatti, potrebbe affaticarli. Per tutti gli altri, invece, è consigliato.