Diabete e gengive malate, una connessione che in pochi conoscono

Diabete e gengive malate, una connessione che in pochi conoscono

18 Novembre 2021 - di Claudia Montanari

Diabete e parodontite, la connessione

Nicola Marco Sforza, Presidente Eletto della SIdP, spiega: “L’eccesso di zuccheri nel sangue e lo scarso controllo metabolico indotti dal diabete sono associati a un maggior rischio di sviluppare parodontite. E a una risposta peggiore alla terapia parodontale”. Nella direzione opposta la parodontite aumenta il rischio di diabete. Ma anche di forme di pre-diabete come la sindrome metabolica, costituendo di fatto una complicanza frequente nei soggetti diabetici. Questo, per via dell’immissione nel sangue di citochine pro infiammatorie, che inducono insulino-resistenza e il conseguente aumento della glicemia”.

In sostanza i soggetti diabetici, ovvero circa 4 milioni in Italia, rischiano la perdita di denti. E le gengive infiammate possono essere un indizio di diabete in soggetti a cui non è ancora stato diagnosticato. Ma serve più informazione e formazione professionale per aiutare i pazienti a conoscere la problematica e indirizzare alle cure giuste.

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Parodontopatia diabetica, il protocollo

Il tema della cosiddetta parodontopatia diabetica è affrontato in un protocollo sottoscritto da SIdP, Società italiana di Diabetologia (Sid) e Associazione Medici Diabetologi (Amd). E, più di recente, è stato al centro di un Simposio che ha visto a confronto le tre società scientifiche. Alla tavola rotonda hanno preso parte anche esponenti della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale (Simmg). Ma anche della Commissione dell’Albo Odontoiatri della FnomCeo, di Federfarma (che riunisce i titolari di farmacia).

Sforza prosegue: “Dal confronto è emersa una comunità di intenti nel creare maggior consapevolezza del legame diabete e gengive. E questo ha permesso di arrivare a un consensus che punta alla collaborazione tra diverse realtà cliniche e istituzionali.

Molto importante è il contributo che può arrivare da medici di famiglia e farmacisti. Che possono effettuare uno screening iniziale e consigliare il paziente ad approfondire controlli parodontali in caso di diabete”.

La direzione su cui indirizzare gli sforzi è quindi, conclude l’esperto, “promuovere la comunicazione ai cittadini e migliorare la formazione dei medici e dei farmacisti attraverso corsi FAD, attività congressuali e periodici questionari di valutazione”.