Dimagrire, zuccheri aggiunti: come limitarne il consumo

Diabete, 3 cibi per tenere a bada gli zuccheri

20 Luglio 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

Il diabete di tipo 2 è una delle malattie croniche più diffuse. Lo stile di vita sedentario e l’abuso di cibi zuccherati hanno portato sempre più giovani ad ammalarsi. Il diabete di tipo 1 autoimmune, che richiede da subito la somministrazione di insulina e colpisce frequentemente bambini e adolescenti, è anch’esso in aumento ma in modo più contenuto.

Tutte le malattie autoimmuni risultano in crescita probabilmente a causa del cambiamento di vari fattori ambientali e dell’inquinamento. Ma con 511 milioni di diabetici di tipo 2 attesi per il 2030, il fabbisogno di insulina (ormone che regola la glicemia) nel mondo salirà di oltre il 20% nei prossimi 12 anni. Questo testimonia quanto sia importante parlarne e capire quali azioni possono aiutare a prevenire e controllare la malattia. 

La dieta svolge un ruolo fondamentale. Con un regime alimentare corretto  (alla portata di molti pazienti, per arrivare a un dimagrimento in media di 10 chili) la patologia regredisce in via definitiva in quasi un caso su due. Per conoscere quali sono i cibi consentiti il consiglio è quello di affidarsi a uno specialista o, se ciò non fosse possibile, consultare siti che rappresentano un punto di riferimento per la salute come quello della Fondazione Veronesi o il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica.

Il sito britannico Express, suggerisce tre alimenti che sono utili per tenere a bada gli zuccheri nel sangue. Per esempio gli shirataki noodles. Alcuni studi hanno suggerito che questi spaghetti di origine orientale possono aiutare a ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Si sono dimostrati efficaci nei pazienti diabetici perché sono ricchi di glucomannano di fibre, che viene estratto dalla radice di konjac.

I fagioli neri, che sono un ingrediente popolare nella cucina latinoamericana e messicana, sono considerati un’opzione gastronomica eccellente per le persone con diabete. Il sito suggerisce poi le alghe. Uno studio tutto italiano, pubblicato sulla rivista Phytotherapy Research, ha dimostrato il ruolo del preparato nutraceutico originato dalle alghe marine Ascophyllum Nodosum, Fucus Vesiculosus e cromo picolinato nel ridurre i livelli di glucosio e infiammatori nel sangue. La ricerca è stata condotta su 65 partecipanti da ricercatori dell’Università di Pavia e dell’Università di Bologna.

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