Colesterolo, il rischio di andare incontro a infarto dipende anche dai geni

21 Maggio 2021 - di Claudia Montanari

L’effetto del colesterolo Ldl (il cosiddetto colesterolo “cattivo”) sul rischio di sviluppare un infarto miocardico dipende anche dai geni. E combinando le informazioni sul livello di questa sostanza con quelle sul Dna si possono identificare persone a maggior rischio cardiovascolare. Persone che sarebbero altrimenti invisibili ai modelli di rischio tradizionali.

Ad affermare questa interessante tesi è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, dell’American Heart Association. Lo studio è stato condotto da Allelica, società di software di genomica.

Leggi anche: Non solo colesterolo e pressione alta: l’altro indicatore per valutare il rischio cardiovascolare

Colesterolo e infarto, perché c’entrano i geni

Le malattie cardiovascolari, ricorda Allelica, sono la principale causa di morte in Europa, con quasi 4 milioni di decessi (43% di tutti i decessi) nel 2016.

Lo studio mostra che le persone con livelli medi di colesterolo Ldl (130-160 mg/dl) ma con uno score poligenico elevato (Prs) hanno un rischio equivalente di soffrire di malattie cardiovascolari e infarto rispetto alle persone con ipercolesterolemia (> 190 mg/dl) ma con un Prs di valore medio.

La ricerca ha inoltre dimostrato che le persone con punteggi poligenici elevati possono ridurre il rischio di malattia se mantengono livelli ottimali di Ldl.

Leggi anche: Grassi sani che non devi temere perché non alzano il colesterolo.

Ciro Indolfi, Presidente della Società Italiana di Cardiologia, spiega: “Il rischio di un individuo di avere un infarto o un ictus è determinato dall’interazione di molti elementi, essendo esso multifattoriale e poligenico. Questo studio suggerisce che i maggiori benefici dei farmaci che abbassano il colesterolo Ldl si otterrebbero negli individui con alti score di rischio poligenico”.

Leggi anche: Esercizi che aiutano a bruciare i grassi e a controllare che il colesterolo non salga alle stelle.