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A dieta? Sull’insalata mettete l’olio. Altrimenti…

16 Ottobre 2017 - di Mari

A dieta? Vegetariani? Chiunque di voi segua una alimentazione ricca di verdura sappia che il segreto è mangiarla con l’olio, altrimenti si disperdono moltissime proprietà nutritive.

Nessun timore, insomma, a condire l’insalata o la verdura al vapore anche se si sta seguendo una dieta. L’olio, e non solo quello extravergine di oliva, migliora l’assorbimento dei nutrienti, permettendo così di prendere tutte le vitamine, i sali minerali e gli antiossidanti presenti negli ortaggi.

A dirlo è uno studio condotto dalla Iowa State University e pubblicato su American Journal of Clinical Nutrition che ha analizzato gli effetti del consumo di insalata con o senza olio di semi di soia, un tipo di condimento piuttosto comune negli Stati Uniti.

I ricercatori americani hanno seguito un campione di dodici ragazze che hanno mangiato cinque insalate con diverse gradazioni di condimento: 0, 2, 4, 8 o 32 grammi di olio di semi di soia. Gli esperti hanno quindi esaminato dei campioni di sangue delle volontarie per controllare il grado di assorbimento di alcuni nutrienti.

I risultati hanno permesso di evidenziare che l’olio aggiunto ha aiutato nell’assorbimento di sette diversi micronutrienti nelle verdure: quattro carotenoidi (alfa e beta carotene, luteina e licopene) due forme di vitamina E e vitamina K. L’olio ha anche promosso l’assorbimento della vitamina A, l’ottavo micronutriente tracciato nello studio.

L’assorbimento migliore si è registrato con la quantità massima di olio, circa 32 grammi, ma lo studio non è, come spiegano i ricercatori, un via libera al condimento indiscriminato dell’insalata. Ci si può attenere alla regola dei due cucchiai al giorno dettata dalle linee guida sulla dieta statunitensi.

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