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5 miti sulla perdita di peso a cui non dovresti credere

23 Dicembre 2020 - di Claudia Montanari

Il Natale è alle porte e, come ogni anno, riappaiono vecchi miti sui metodi efficaci per la perdita di peso post vacanze. Ce n’è per tutti i gusti: diete ipocaloriche, beveroni magici, piante dimagranti e rimedi naturali come il famoso equiseto, integratori, lassativi, diuretici. E la solita vecchia domanda: funzionano? Anche se forse la domanda è: cosa dice la scienza se vogliamo dimagrire in modo sano?

Le dottoresse e psicoterapeute Roberta e Simona Milanese scrivono nel loro libro “Cibo: falsi miti e inganni del marketing”:

“Sembra che per far dimagrire una persona basti un corso base di fisica e una calcolatrice”. Le specialiste, innanzitutto, sfatano il mito secondo cui per dimagrire bisogna contare le calorie. Ma questo a quanto pare non è l’unico falso mito che ci è stato raccontato per anni. Vediamone alcuni.

Per perdere peso devo mangiare di meno

Questa interpretazione apparentemente convincente, su cui si affidano tutte le diete basate sul conteggio delle calorie, presenta diverse contraddizioni. In primo luogo, riduce l’enorme complessità della gestione del peso a un’equazione troppo semplicistica. Poi mischia erroneamente il concetto di energia, cioè le calorie che entrano ed escono, con il concetto di peso, Infine, si presume, erroneamente, che le persone abbiano il controllo totale sulle calorie che entrano e quelle che escono. Secondo questa teoria, quindi, se una persona è in sovrappeso è perché ha perso il controllo delle calorie che entrano (troppi dolci per esempio), o di quelle che escono (persone troppo pigre per fare sport). Ma la questione è: “Se il mio metabolismo mi spinge ad aumentare di peso, allora mangerò di più (sarò più affamato) e consumerò meno (il metabolismo basale rallenterà)” “. Per questo, spiegano gli esperti nel libro, le diete ipocaloriche non sono la soluzione. Ma è necessario riequilibrare il nostro metabolismo affinché funzioni correttamente .

Alimenti “dimagranti” che ci aiutano a perdere peso

Secondo le esperte, la chiave è decifrare il significato di ‘light’. Leggero, sano, ipocalorico? “Alcuni cibi preparati industrialmente riportano le parole” ipocalorico “o” leggero “sull’etichetta. Altri si vantano anche di virtù “dimagranti”, aumentando il metabolismo o rallentando l’assorbimento dei nutrienti. Questi alimenti sono solitamente ricchi di additivi, hanno poco o nessun valore nutritivo, hanno meno grassi ma più zuccheri e, poiché sono ‘leggeri’, si tende a mangiarne di più.

Alcuni ricercatori ritengono che le bevande ‘zero calorie’ dolcificate artificialmente, pur contenendo in realtà zero calorie, abbiano indirettamente il potere di farci ingrassare, aumentando il nostro appetito e spingendoci a mangiare di più, o aumentando l’assorbimento degli zuccheri che ingeriamo insieme alla bevanda”.

Ricorda che un alimento è definito come ‘leggero’ se contiene almeno il 30% di calorie in meno rispetto alla versione “normale”. Così, una tavoletta di cioccolato con 220 kcal (20 g di zuccheri aggiunti e 11 g di grassi), può avere una versione ‘light’ da 150 kcal, con la stessa quantità di zuccheri aggiunti e 3 g di grassi. Questo però non vuol dire che, essendo più leggera, non farà ingrassare.

I grassi fanno ingrassare sempre

Quando si ha a che fare con la perdita di peso, i grassi vengono spesso ingiustamente banditi dalla dieta. Eppure, tagliare del tutto i grassi non è sano e, soprattutto, potrebbe anche farci ingrassare. “Una tipica dieta a basso contenuto di grassi avrà un maggiore apporto di carboidrati, tra cui riso raffinato, pane bianco, pasta, grissini, cracker, biscotti magri e altri prodotti fatti con farina raffinata, patate, cereali da colazione zuccherati, succhi di frutta 100% . Tutti alimenti privi di fibre e con un indice glicemico molto alto. Inoltre, yogurt magro (forse zuccherato), latte scremato, formaggi magri, verdure e legumi (rigorosamente senza condimento). Con questo tipo di dieta stiamo ingerendo grandi quantità di zuccheri con un indice glicemico molto alto, senza compensarli con fibre, grassi e proteine”. Invece, è importante inserire nella dieta i grassi sani, utili alla nostra salute e che ci aiuteranno nella perdita di peso.

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E se i dolcificanti ti facessero ingrassare invece che dimagrire?

Il rapporto tra utilizzo di dolcificanti, peso e salute è uno dei grandi temi di dibattito. “Gli studi sono in parte contraddittori e non conclusivi, perché la commercializzazione di alcune di queste sostanze è relativamente recente. Tuttavia, una montagna di dati in continua crescita indica che questi prodotti non sono necessariamente migliori dello zucchero. I dolcificanti, naturali o artificiali, non forniscono benefici significativi per la perdita di peso o per la salute. Inoltre, poiché si trovano quasi esclusivamente nei prodotti industriali, il fatto che siano salutari ci porta a credere la stessa cosa sui prodotti che li contengono, consumandoli in quantità maggiori rispetto alle loro versioni “normali”. Inoltre hanno un potere dolcificante molto alto e questo ci porta ad abituarci ad un gusto artificialmente dolce.

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Per essere in forma devo essere magro

“L’equivalenza di ‘peso = forma fisica e la sua versione ancora più ampia peso = desiderabilità’, rappresenta uno dei miti psicologici più difficili da sfatare. Siamo tutti cresciuti con l’idea che ci sia un “peso appropriato” a cui mirare e che l’allontanamento da quel peso influisce notevolmente sulla nostra forma fisica e attrattiva. In campo nutrizionale il peso è indicato dall’indice di massa corporea (BMI), che si ottiene dividendo il peso in chili per il quadrato dell’altezza espressa in metri. Il risultato di questa formula classifica il soggetto in una zona di peso che può essere: normale, sottopeso, sovrappeso o obeso. Tuttavia, l’IMC non è un indice preciso, perché non tiene conto della costituzione fisica della persona o della sua struttura muscolare. Una ragazza alta 1,65 m, ad esempio, ha un range di peso compreso tra 50 e 68 kg; un uomo alto 1,80 m tra i 60 e gli 81 kg. Una notevole differenza, e questo non ci dice nulla sulla reale forma fisica della persona. A volte il peso diventa una vera ossessione e le persone arrivano a torturarsi per vedere il numero “corretto” apparire sulla bilancia. Un aspetto che raggiunge i suoi livelli più estremi nel disturbo anoressico”.