Altroconsumo: "Bottiglie di plastica non sono davvero riciclabili al 100%"

Altroconsumo: “Bottiglie di plastica non sono davvero riciclabili al 100%”

9 Novembre 2023 - di Claudia Montanari

Se hai mai letto l’etichetta di una bottiglia di plastia d’acqua e ti sei sentito soddisfatto pensando di fare la tua parte per l’ambiente, potresti dover riflettere nuovamente. Altroconsumo ha lanciato una denuncia che getta luce sulla realtà del riciclo delle bottiglie d’acqua, mettendo in discussione gli slogan come ‘100% riciclato’ o ‘100% riciclabile’.

Secondo Altroconsumo, i riferimenti a ‘da bottiglia a bottiglia’ o alla ‘circolarità’ si applicano solo al corpo della bottiglia, noto come Pet, escludendo altre parti come tappi ed etichette. Quindi, quando leggi “100% riciclato”, non significa necessariamente che tutti i componenti della bottiglia saranno recuperati o che la bottiglia stessa verrà riciclata al 100%.

Bottiglie di plastica non sono davvero riciclabili al 100%

Un rapporto del 2022 di Eunomia e Zero Waste Europe aggiunge ulteriori dettagli, rivelando che anche per il polietilene tereftalato (Pet), comunemente usato per le bottiglie d’acqua, non esiste un circuito di riciclo completamente circolare. Inoltre, solo il 55% delle bottiglie in Pet viene effettivamente riciclato nell’Unione Europea, e la probabilità che una bottiglia diventi nuovamente una bottiglia è solo del 30%.

La situazione si complica quando si considerano tappi ed etichette. Nell’UE, i tappi non possono essere realizzati con plastica riciclata, limitando le opzioni di riciclo, mentre le etichette, spesso realizzate con materiali diversi dal Pet, sono improbabili candidate al riciclo. Quindi, l’affermazione di ‘riciclabilità al 100%’ per questi componenti non è valida.

Altroconsumo, in collaborazione con il Beuc (Organizzazione europea dei consumatori), ha deciso di segnalare alle autorità europee e all’Autorità italiana della concorrenza e del mercato le aziende produttrici di alcune marche di acqua minerale che utilizzano slogan considerati ingannevoli. La loro richiesta è chiara: informazioni attendibili e accurate sull’impatto ambientale dei prodotti sono essenziali per i consumatori che vogliono fare scelte consapevoli.

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