Stretching bocciato dagli esperti: "Non previene strappi e tendiniti"

Stretching bocciato dagli esperti: “Non previene strappi e tendiniti”

27 Aprile 2015 - di Mari

AMSTERDAM – Stretching bocciato dagli esperti: non previene le lesioni ai tendini. Anzi, può persino aumentare i rischi. E’ la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori della Medical University di Groninga (nei Paesi Bassi), riferisce Agnese Ferrara su Repubblica.

A proteggere da strappi, infiammazioni e altri rischi legati allo sport, ed in particolare alla corsa, sono invece solette ammortizzanti, alcune terapie ormonali, riscaldamento e allenamenti specifici come il balance training, un esercizio che migliora l’equilibrio. 

Spiega Janne Peters, autore dello studio:

“Il problema più comune fra chi pratica la corsa è l’infiammazione del tendine di Achille, mentre per chi fa sport che implicano molti salti, come il basket, i punti più deboli sono la rotula e il ginocchio. Capita anche spesso che gli sportivi sottovalutino i primi sintomi, aumentando lo stretching e trascurando così il problema. Generalmente ci si rivolge agli specialisti dopo diversi mesi dall’avvio dell’infiammazione ed è più difficile recuperare”.

Lo studio ha preso in esame dieci ricerche precedenti sulla prevenzione delle infiammazioni ai tendini con diverse metodiche. Da qui è emerso che non ci sono prove che lo stretching riduca o prevenga questi fastidi. Bocciato anche il ‘training eccentrico’, che si fa con i pesi e che addirittura aumenterebbe i sintomi delle infiammazioni.

Spiega sempre Parisi a Repubblica:

 

“I benefici reali dello stretching in generale sono ancora oggi molto dibattuti. Il problema di fondo è soprattutto che lo stretching è la specialità più ‘fai-da-te’ che esista e si sbaglia molto spesso ad eseguire correttamente gli esercizi di allungamento, che prevedono delle fasi di stiramento precise. Lo stretching, bene eseguito, va fatto solo dopo qualche minuto di riscaldamento e non a freddo. Va inoltre eseguito prima e dopo l’allenamento e va svolto in modo costante, altrimenti rischia di essere effettivamente dannoso”.

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