Dieta ricca di vitamina K, rischio inferiore fino al 34% di malattie cardiovascolari

Dieta ricca di vitamina K, rischio inferiore fino al 34% di malattie cardiovascolari

16 Agosto 2021 - di Silvia_Di_Pasquale

Chi segue una dieta ricca di vitamina K ha un rischio inferiore fino al 34% di malattie cardiovascolari legate all’aterosclerosi (condizioni che colpiscono il cuore o i vasi sanguigni).

Questo è quello che emerge da uno studio danese pubblicato sul Journal of American Heart Association.

La ricerca ha analizzato il rapporto tra dieta, cancro e salute di un campione di partecipanti seguiti per un periodo di 23 anni.

Sono state studiate le abitudini di persone che mangiavano più cibi contenenti vitamina K  e questi ultimi sono risultati avere un minor rischio di malattie cardiovascolari legate all’aterosclerosi.

Dove si trova la vitamina K.

Ci sono due tipi di vitamina K che si trovano negli alimenti: la vitamina K1 proviene principalmente dalle verdure a foglia verde e dagli oli vegetali.

La vitamina K2 si trova nella carne, nelle uova e negli alimenti fermentati come il formaggio.

Lo studio ha scoperto che le persone con il più alto apporto di vitamina K1 avevano il 21% in meno di probabilità di essere ricoverate in ospedale con malattie cardiovascolari legate all’aterosclerosi.

Per la vitamina K2, il rischio di essere ricoverati in ospedale era inferiore del 14%.

Questo rischio più basso è stato osservato per tutti i tipi di malattie cardiache legate all’aterosclerosi, in particolare per la malattia delle arterie periferiche al 34%.

L’autore senior dello studio, il dott. Nicola Bondonno, ha affermato che i risultati suggeriscono che consumare più vitamina K può essere importante per la protezione contro l’aterosclerosi e le successive malattie cardiovascolari.

“Le attuali linee guida dietetiche per il consumo di vitamina K si basano generalmente solo sulla quantità di vitamina K1 che una persona dovrebbe consumare per garantire che il proprio sangue possa coagulare”, ha affermato.

“Una maggiore ricerca sulle diverse fonti alimentari e sugli effetti dei diversi tipi di vitamina K2 è una priorità”, ha affermato il dott. Bondonno. FONTE: Medical X Press. Foto di Ulrike Leone da Pixabay.