Pressione alta, la pratica che potrebbe tenerla a bada

Pressione alta, la pratica che potrebbe tenerla a bada

2 Gennaio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

La pressione alta colpisce una persona su tre e molti neanche sanno di averla. Generalmente non si manifesta con disturbi evidenti ma, se trascurata, può aumentare il rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari: infarto del miocardio, ictus, insufficienza renale o arteriopatia periferica.

Sebbene non sia ancora molto frequente e sdoganata, la meditazione può essere di aiuto nella cura della pressione alta. Già una ricerca condotta nel 2018 presso il Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) e Massachusetts General Hospital (MGH) di Boston e pubblicata sul Journal of Alternative and Complementary Medicine aveva trattato il rapporto tra meditazione e ipertensione.

Come si legge sul sito Medical News Today, ci sono prove che la pratica potrebbe avere degli effetti positivi per la salute di chi è iperteso. I partecipanti che si sono iscritti al programma Mindfulness-Based Blood Pressure Reduction (MB-BP) hanno sperimentato riduzioni significative dei livelli di pressione sanguigna. La meditazione potrebbe aiutare le persone a rafforzare la propria capacità di mantenere le abitudini salutari che possono tenere i valori sotto controllo. Uno strumento per trovare l’equilibrio necessario a non sgarrare. Sono comunque necessari ulteriori studi sull’argomento.

Per Eric Loucks, professore associato di epidemiologia, scienze comportamentali e sociali e medicina presso la Brown University di Providence, il programma è “un intervento deliberatamente multimodale” che insegna ai partecipanti una varietà di tecniche. Tra questi, l’allenamento per la consapevolezza e le spiegazioni su come i comportamenti possono contribuire all’ipertensione. Anche incoraggiare i partecipanti a prendere costantemente i farmaci prescritti dai loro medici.

Un recente studio della Laval University, in Quebec, ha affermato che lavorare per lunghe ore dietro una scrivania potrebbe aumentare il rischio di ipertensione ‘nascosta’, ovvero una pressione alta anche se le misurazioni fatte nello studio medico sembrano normali.

Quandogli studiosi hanno analizzato i dati tenendo conto dei fattori che potrebbero influenzare il rischio di pressione alta, come stress, fumo e l’indice di massa corporea (BMI), hanno scoperto che chi trascorreva lunghe ore di lavoro alla scrivania aveva il 66% in più di probabilità di avere la pressione alta e il 70% di probabilità in più di avere la cosiddetta ipertensione mascherata, ovvero pressione del sangue normale nella misurazione in ambulatorio, ma alta durante il corso della giornata