Passione per i dolci può essere "spenta" a comando nel cervello

Passione per i dolci può essere “spenta” a comando nel cervello

4 Giugno 2018 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Che sia estate o inverno poco cambia: la passione per i dolci è una dei problema contro il quale bisogna combattere  sempre, ancora di più prima della prova costume. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]

Ma attenzione: la voglia smodata di mangiare torte e gelati può essere spenta ‘a comando’ nel cervello. Lo dimostra l’esperimento condotto nei topi nella Columbia University di New York e pubblicato sulla rivista Nature, che apre una nuova prospettiva verso la possibilità di controllare in futuro i disturbi dell’alimentazione, come anoressia e bulimia.

La ricerca, condotta dal gruppo di Li Wang, ha dimostrato che il desiderio di cibi dolci può essere cancellato, così come il disgusto per quelli amari, agendo sui neuroni che si trovano nella struttura del cervello chiamata amigdala, che controlla funzioni importanti come le emozioni, la memoria e la capacità di prendere decisioni.

I risultati indicano che la rimozione della capacità di un animale di desiderare o disprezzare un gusto non ha alcun impatto sulla sua capacità di identificarlo. Questo è possibile perché i circuiti cerebrali che permettono di riconoscere il gusto sono distinti da quelli che permettono di identificare un cibo e perché la complessa coreografia di pensieri, ricordi ed emozioni che entra in gioco quando si assaggia un cibo è composta da circuiti che possono essere isolati, modificati o rimossi.

“Il nostro lavoro precedente aveva rivelato una netta divisione tra le regioni dolci e amare della corteccia gustativa”, ha detto Li Wang riferendosi alla parte del cervello che controlla la percezione del gusto, ma i nuovi risultati “dimostrano che la stessa divisione arriva fino all’amigdala” e questo “significa che siamo in grado di manipolare in modo indipendente queste regioni cerebrali e controllare eventuali cambiamenti nel comportamento”. (Ansa).