Obesità, combatterla partendo dalla termoregolazione corporea

Obesità, combatterla partendo dalla termoregolazione corporea

29 Ottobre 2013 - di Mari

NEW YORK – Combattere l’obesità e le malattie che ne derivano, come il diabete e le patologie cardiache, modificando il ruolo di produrre calore (e quindi di regolare la temperatura corporea) delle cellule del tessuto adiposo bruno, cioè del grasso.  La scoperta è stata fatta dai ricercatori dell’Istituto per il diabete, l’obesità, e il metabolismo dell’Università della Pennsylvania.

Per secoli i medici hanno assegnato il compito di gestire la termoregolazione del corpo al ritmo circadiano delle 24 ore che intorno alle 5 di mattina ha un picco di temperatura bassa che impedisce di bruciare l’energia immagazzinata. Adesso questo nuovo studio ha scoperto come, dai meccanismi che regolano la temperatura del corpo, si possono combattere l’obesità e le sue conseguenze.

I ricercatori americani hanno scoperto che sono le cellule del tessuto adiposo bruno che governano il controllo della temperatura del corpo per adattarlo all’ambiente esterno.

La capacità di resistere al freddo nei topi, hanno notato gli studiosi, è controllato da una proteina chiamata Rev-erb alfa. Dopo aver tolto questa proteina ad alcuni topi è stato osservato che, nonostante avessero perso il ritmo fisiologico circadiano della temperatura corporea, i ratti mostravano una resistenza al freddo uguale per tutte le 24 ore.

I ricercatori hanno concluso che la proteina Rev-erb alfa agisce come punto di riferimento per le variazioni della temperatura corporea lasciando però ad altri la risposta dell’adattabilità del corpo ai cambiamenti ambientali.

Sono quindi, secondo i ricercatori americani, le cellule del tessuto adiposo bruno che svolgono un ruolo primario influenzando il comportamento delle proteine Rev-erb alfa. Il tessuto adiposo bruno ha già una funzione termoregolatoria tanto da essere abbondantemente presente negli animali che vanno in letargo.

Il ruolo di produrre calore di queste cellule potrebbe essere modificato per bruciare l’energia immagazzinata in eccesso che alimenta il grasso e quindi contrastare l’obesità.