Tumori del sangue, in arrivo gli anticorpi a doppia azione

Nuovo studio italiano svela correlazione tra colesterolo e tumori

26 Agosto 2022 - di Claudia Montanari

E’ italiano uno studio che svela la possibile correlazione tra colesterolo e tumori. La ricerca è stata effettuata dal team del laboratorio di ricerca di diagnostica ematologica e caratterizzazione cellulare dell’Istituto Tumori di Bari. Gli importanti risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista internazionale Hematological Oncology.

Nello specifico, la ricerca ha evidenziato la correlazione fra il metabolismo del colesterolo e la funzione dei macrofagi, le cellule “spazzino” che eliminano e distruggono le cellule tumorali. I ricercatori si sono concentrati sull’analisi del linfoma diffuso a grandi cellule, una forma molto aggressiva di tumore del sangue. Ad oggi, questa forma forma di tumore risulta non ancora curabile per ben 40 pazienti su 100.

Lo studio, mirando ad individuarne le cause, si è focalizzato sulla correlazione fra il metabolismo del colesterolo e la funzione dei macrofagi addetti ad eliminare e distruggere le cellule tumorali. Secondo i risultati di questa ricerca, il colesterolo incidendo sull’azione infiammatoria e antitumorale dei macrofagi, determinerebbe il successo o il fallimento di farmaci o terapie.

Correlazione tra colesterolo e tumori

“Lo studio, condotto in collaborazione con l’unità di emolinfopatologia dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e l’Hospital Clinic di Barcellona – spiega il direttore generale dell’oncologico barese Alessandro Delle Donne – , sviluppa e approfondisce alcune intuizioni su cui i nostri ricercatori lavorano da anni, già pubblicate sulle più importanti riviste internazionali”.

Il lavoro porta la firma di Maria Carmela Vegliante ed è stato coordinato dal Sabino Ciavarella, responsabile del laboratorio barese che opera all’interno dell’unità di Ematologia dell’Istituto oncologico, diretta da Attilio Guarini.

I prossimi passi della ricerca si concentreranno sul tipo di risposta ai farmaci, con l’obiettivo di identificare terapie più personalizzate. Il paziente non dovrà sottoporsi a esami o indagini invasive. I medici potranno studiare il comportamento delle cellule spazzino già durante la biopsia, grazie a una nuova tecnologia, chiamato Nanostring, che riesce a misurare i parametri biologici legati alla funzione dei macrofagi e che è già in uso nell’oncologico barese.