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Intestino sano, la dieta migliore da seguire

6 Novembre 2019 - di Claudia Montanari

ROMA – Avere un intestino sano è molto importante per il benessere del nostro organismo. A tal proposito, recenti studi hanno dimostrato che la dieta mediterranea è tra i regimi alimentari migliori per la salute del nostro intestino. Un regime alimentare ricco di frutta e verdura, infatti,  aumenta i batteri buoni che vivono nell’intestino stesso fino al 7% rispetto a solo lo 0,5% di una dieta più basata sulla carne. Lo sottolinea uno studio del Wake Forest Baptist Medical Center, pubblicato su Frontiers in Nutrition. Nello studio pre-clinico, dei primati sono stati assegnati in maniera casuale a due gruppi: uno basato sulla dieta in stile mediterraneo (con pesce e olio di pesce, olio di oliva, succo di verdura, purea di frutta), l’altro su un regime alimentare a base di carne e un alto livello di zuccheri e grassi (con lardo, burro, grasso animale, saccarosio e fruttosio). I primati sono stati studiati per trenta mesi e entrambe le diete avevano lo stesso numero di calorie.

Al termine è stato analizzato il microbioma – i batteri buoni e cattivi che vivono nel tratto gastrointestinale – in entrambi i gruppi attraverso campioni di feci. È emerso che la diversità batterica dell’intestino nel gruppo che aveva seguito la dieta mediterranea era significativamente più alta rispetto a quella di coloro che avevano seguito il regime alimentare maggiormente incentrato sulla carne. “Abbiamo circa 2 miliardi di batteri buoni e cattivi che vivono nel nostro intestino – evidenzia l’autore principale della ricerca Hariom Yadav – se i batteri sono di un certo tipo e non adeguatamente bilanciati, la nostra salute può risentirne”.

“Lo studio – conclude – ha dimostrato che i batteri buoni, principalmente il Lactobacillus, la maggior parte dei quali sono probiotici, erano significativamente aumentati nel gruppo della dieta mediterranea”.

Quali sono i cibi alleati dell’intestino e presenti anche nella dieta mediterranea: i cereali, meglio se integrali, poi i legumi, il pesce, ma anche la frutta secca. la cui assunzione è infatti collegata a una ridotta presenza di batteri aerobici (potenzialmente dannosi) e a una concentrazione inferiore di molecole pro-infiammatorie nel sangue”.

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