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Ictus e infarto: cosa fare per prevenirli

16 Aprile 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, sia negli uomini che nelle donne. È importante adottare stili di vita sani, che includano prima di tutto una corretta alimentazione. Come ricorda il sito del Ministero della Salute, è fondamentale limitare il consumo di sale (5 g al giorno). Seguire una dieta ricca di frutta e verdura, legumi, di alimenti a basso contenuto di grassi animali, come pesce, pollame, con scarsa quantità di carni rosse, formaggi e insaccati, dolci e bevande zuccherine. Un regime dietetico che contribuisca a ridurre la pressione arteriosa a mantenere livelli di colesterolemia ottimali.

Chi si muove di più vive più a lungo, indipendentemente dall’età, dal sesso e dal livello di forma fisica iniziale. Dunque, non solo lo sport fa bene alla salute, ma anche fare le scale e andare in bicicletta al lavoro può essere un toccasana. E’ questo il risultato di uno studio condotto dalla Scuola svedese di scienze dello sport e della salute di Stoccolma e che è stato presentato nel Congresso EuroPrevent 2019 di Lisbona. Nell’analisi sono state incluse 316.137 persone tra i 18 e i 74 anni. E’ stata misurata l’attività cardiorespiratoria valutandone il VO2, cioè il massimo consumo di ossigeno che definisce il livello cardiorespiratorio. Il rischio di mortalità per tutte le cause e per eventi cardiovascolari è infatti diminuito rispettivamente del 2,8% e del 3,2% per ogni millilitro di aumento del VO2 massimo. I benefici di questa pratica sono stati osservati in uomini e donne, in tutte le fasce d’età e a tutti i livelli di fitness.

“L’aumento della forma fisica dovrebbe essere una priorità di salute pubblica e i medici dovrebbero valutare l’idoneità durante lo screening sanitario”, ha affermato Elin Ekblom-Bak, ricercatrice che ha condotto l’analisi. Una precedente ricerca dello stesso centro svedese ha dimostrato che i livelli di fitness nella popolazione generale sono diminuiti del 10% negli ultimi 25 anni.