Collagene da bere constrasta le rughe? Il punto

Collagene da bere constrasta le rughe? Il punto

13 Gennaio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

Cosa fare contro le rughe? Il segreto per avere una pelle più giovane dopo i 50 anni risiede in una dieta ricca di frutta e verdure fresche, oltre che di pesce. Bisogna tenere lontani alcuni rischi ambientali come l’esposizione al sole, il fumo di sigaretta e l’inquinamento. Evitare di mangiare grandi quantità di carne rossa, pane e dolci. Attenzione anche all’alcol, perché bastano uno o due drink con cadenza giornaliera per ‘cancellare’ parte dei benefici derivanti dal mangiare i cibi sani.

Anche gli integratori di collagene come quelli da bere sono diventati molto popolari per contrastare le rughe. Ma funzionano davvero? Il sito della  FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), nella sezione “Dottore ma è vero che?”, prova a rispondere a questo interrogativo.

Il collagene è la sostanza proteica che rappresenta fino al 35% delle proteine del nostro corpo e arrivare a costituire il 90% della nostra pelle. Si trova anche in ossa, cartilagini, legamenti, tendini, capelli e in generale ovunque ci sia del tessuto connettivo. Dai 25 anni in su vengono prodotti meno collagene ed elastina. Per questo la nostra pelle diventa meno elastica.

“Per migliorare l’aspetto della nostra pelle e provare a diminuire le rughe, assumere integratori di collagene non sembra essere la scelta più giusta. Oggi, infatti, non esistono ancora abbastanza studi che permettano di dire con certezza che funzionano e che non hanno effetti collaterali”. Inoltre, “se è vero che alcuni nutrienti hanno effetti anche sulla pelle, è difficile che una pillola possa fare la differenza in una persona sana”.

Il sito specifica: “(…) prima di esseri sicuri che valga la pena assumere integratori di collagene occorre aspettare che vengano fatti ulteriori studi, non finanziati dalle grandi aziende che producono e vendono collagene, che prendano in considerazione gruppi maggiori di popolazione, e che valutino effetti più a lungo termine”.

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