I cibi grassi condivisi ci fanno sentire meno in colpa, ma mettiamo su chili

I cibi grassi condivisi ci fanno sentire meno in colpa, ma mettiamo su chili

18 Gennaio 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Mangiare cibi grassi condivisi con gli amici è un’abitudine che ci fa sentire meno in colpa. Un’illusione, perché mettiamo comunque su chili di troppo senza accorgercene. Quando siamo in compagnia tendiamo a consumare junk food con più tranquillità rispetto a quando siamo a casa. Questo perché il senso di possesso è non univoco e siamo portati a trascurare i danni di quell’alimento.

Come i cibi grassi condivisi ingannano la mente. Lo studio.

Il mancato senso di proprietà quando si condivide il cibo fa sì che le persone “divincolino mentalmente le calorie dalle loro conseguenze”. Lo suggeriscono gli scienziati canadesi in una ricerca pubblicata sul Journal of Consumer Psychology, citata dal Daily Mail. Lo studio ha anche scoperto che perdere questo giudizio su quanto sia grasso un cibo condiviso fa desiderare ai commensali di mangiare di più, dato che lo consideravano un pasto innocuo.

Gli scienziati Nükhet Taylor e Theodore Noseworthy hanno affermato che le loro scoperte suggeriscono che condividere spuntini o piccoli piatti al ristorante con la famiglia e gli amici potrebbe effettivamente incoraggiare “l’apporto calorico eccessivo”. Tutto questo portando le persone a sottovalutare quanto sia ingrassante il cibo.

Il dottor Taylor ha detto al Times: “Quando vediamo il cibo su un piatto condiviso, capiamo ancora quante calorie stiamo consumando, ma non pensiamo che quelle calorie influiranno sulla nostra vita. In altre parole, poiché il piatto condiviso non ci appartiene, è un piatto comune condiviso con qualcun altro. Crediamo che qualunque cosa mangiamo da quel piatto non avrà conseguenze per il nostro peso“.

“Questo, a sua volta, ci fa desiderare di mangiare di più, dato che non ci sono conseguenze sul nostro consumo di cibo. Troviamo che questa intuizione può essere piuttosto problematica per la gestione del peso perché finiamo per consumare più calorie come risultato della condivisione del cibo con gli altri”.