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I cambiamenti climatici hanno un impatto sul rischio di ictus e demenza

17 Novembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

I cambiamenti climatici hanno un impatto sul rischio di ictus e demenza. Lo evidenzia una ricerca pubblicata sulla rivista American Academy of Neurology. Il caldo estremo degli ultimi anni ha avuto un impatto sulla salute dei più deboli, esponendoli a maggiori problemi di salute. Nella loro analisi i ricercatori hanno esaminato 364 studi usciti tra il 1990 e il 2022. Una limitazione della revisione è stata che tutti gli studi si sono svolti in paesi benestanti. Questo significa che i risultati non sono applicabili alle regioni più povere, dove i cambiamenti climatici potrebbero essere più probabili e avere un impatto ancora maggiore.

Gli studiosi hanno scoperto che l’aumento delle temperature globali e gli eventi meteorologici sempre più gravi hanno aumentato i rischi di ictus, demenza e sclerosi multipla. Anche il semplice mal di testa è diventato più comune. Lo smog ha il suo impatto perché quando l’aria inquinata viene inalata, penetra anche nel flusso sanguigno. Lo stress cronico sul corpo aumenta il rischio di disturbi cerebrali e malattie neurologiche. Anche una lieve disidratazione può scatenare mal di testa ed emicranie.

Gli eventi meteorologici estremi e le fluttuazioni della temperatura sono stati collegati a ictus sempre più frequenti e intensi, a più emicranie, a più ricoveri di pazienti affetti da demenza o peggioramento della sclerosi multipla. Sostanzialmente il cambiamento climatico portato con il caldo estremo a condizioni favorevoli per le malattie che colpiscono il sistema nervoso, come la meningite, l’encefalite, la poliomielite.

Uno studio condotto su oltre tre milioni di pazienti Medicare nel New England ha scoperto che un aumento della temperatura di 1,5°C ha portato a un aumento del 12% dei ricoveri ospedalieri per i malati di demenza. Un altro studio su oltre 22.000 visite di mal di testa al pronto soccorso ha mostrato che un aumento della temperatura di 5°C era collegato a un maggior rischio di mal di testa, in particolare mal di testa non emicranico. Fonte: Daily Mail. Foto Ansa.