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Medicina, la stimolazione elettrica aiuta a combattere la depressione

13 Febbraio 2013 - di Claudia Montanari

MILANO – Si chiama stimolazione transcranica a corrente diretta (tdcs) ed è una nuova terapia sperimentale usata contro la depressione. Il principio, in sostanza, è simile a quello dell’elettroshock ma non presenta gli stessi effetti collaterali e non necessita di anestesia.

A spiegarlo è uno studio pubblicato sul “Journal of the American Medical Association-Psychiatry”. Per farla serve un basso livello di energia, circa 1/400simo di quella adoperata per l’elettroshock. A differenza di quest’ultimo, che dura pochi secondi e va fatto con l’anestesia, la tdcs viene somministrata per 20-30 minuti continui, sul paziente è sveglio e non causa perdita di memoria. Essendo poco costosa, facilmente utilizzabile e portatile, secondo gli scienziati potrà diventare un’alternativa o un trattamento opzionale per le persone depresse che non traggono giovamento dai farmaci. In uno studio brasiliano sono state esaminate 120 persone, mettendo a confronto la stimolazione con un farmaco a base di sertralina.

Si è così visto che la tdcs funziona bene come una bassa dose di farmaco, e combinata con la sertralina potenzia l’effetto di entrambi. Tuttavia secondo i ricercatori servono più studi, perché le dosi di farmaco usate sono state più basse di quelle somministrate normalmente e quindi i risultati non sono conclusivi per dimostrare che la stimolazione funzioni meglio del farmaco. In un altro studio australiano, si è visto che ponendo gli elettrodi e usando una moderata corrente che modula il livello di riposo delle cellule nervose nel cervello, queste comunicano più efficacemente con le altre cellule nervose, senza bisogno di stimolazioni più forti che bruciano i messaggi. Con trattamenti ripetuti inoltre, gli effetti si cumulano e migliora la velocità di pensiero delle persone depresse.