NEW YORK – Lo Storefront for Art & Architecture, un’istituzione no-profit a SoHo, dedicato al lavoro innovativo e critico su arte, architettura e design, ha organizzato una mostra fotografica sulle città post-olimpiche, che funziona come una sorta di anteprima per un più grande progetto di un libro sull’argomento. Rispondendo alla domanda, “Cosa succede a una città dopo che le Olimpiadi se ne sono andate?”, la mostra ha presentato una serie di foto, disegni, documenti nati dalla collaborazione tra il fotografo Jon Pack e il regista indie Gary Hustwit.
Come afferma il catalogo della mostra, “alcuni vecchi siti olimpici sono stati adattati e utilizzati in modo che smentiscono le loro origini, e trasformati in prigioni, abitazioni, centri commerciali, palestre, chiese. Altri sono rimasti inutilizzati per decenni e diventati tragici testimoni del passare del tempo.”
“Siamo sia inorriditi che affascinati dal fatto che miliardi di dollari vengono spesi ogni quattro anni solo per vedere un tale triste, a volte bizzarro, destino. Anche gli straordinari stadi di Londra assomiglieranno a questi un giorno? E se a New York fossero stati assegnati questi giochi, sarebbe stato un bene per la città? Sarebbe stato divertente per noi cittadini? ”
La tesi di Gary Hustwit e Jon Pack, è semplice: dopo che i giochi sono finiti, e la folla di turisti, atleti e i media hanno rivolto la loro attenzione (e i dollari) ad altro, cosa succede a tutti gli immobili per la cui costruzione le città hanno speso una quantità così enorme di tempo e denaro solo per utilizzarli le due settimane, o giù di lì, di attività olimpica? Anni o decenni dopo, qual è stato l’impatto di tutto ciò sullo sviluppo del paesaggio urbano della città ospitante, e della vita dei suoi cittadini?
A Los Angeles, per esempio, il Grand Olympic Auditorium, costruito per i Giochi del ’32 e, al tempo il più grande stadio coperto degli Stati Uniti, è oggi la Chiesa della Gloria di Gesù Cristo. A Città del Messico, la Messico Arena (Giochi del ’68) ospita Lucha Libre. E una struttura di Lake Placid ’08 è ormai una prigione!
La mostra è stata aperta fino al 18 agosto ma vale comunque la pena se si è a New York di visitare lo Storefront for Art and Architecture: si tratta di un grande spazio che ospita un sacco di eventi interessanti e mostre durante tutto l’anno e inoltre è disponibile il catalogo della mostra con tutte le foto di cui vi mostriamo una selezione
Post-Olympic City, dove c’erano una volta le Olimpiadi
Barcellona
Sarajevo 1984
Pechino 2008The 2008 Beijing Olympics venue for the beach volleyball competition lies deserted and unmaintained in central Beijing April 2, 2012. The gigantic infrastructures built for the Beijing Olympics, namely the National Stadium, better known as the "Bird's Nest", and the National Aquatics Center, better known as the "Water Cube", are now used for cultural and sports events, reminding the world of the flare that blazed during the summer of 2008. However, some other Beijing Olympic venues, such as the rowing and kayaking centre, baseball arena and BMX track, have been left either deserted or been completely demolished. Picture taken April 2, 2012. ATTENTION EDITORS - 14 of 21 PICTURES FOR PACKAGE 'BEIJING'S DESERTED OLYMPIC SITES' REUTERS/David Gray (CHINA - Tags: SPORT OLYMPICS TPX IMAGES OF THE DAY)
Barcellona 1992
Montreal 1976
la mostra Post Olimpic City a Soho
Atene 2004
Monaco 1972












