Gravidanza, ecco cosa e quanto mangiare: proteine, dolci pochi

Gravidanza, ecco cosa e quanto mangiare: proteine, dolci pochi

20 Novembre 2013 - di Mari

ROMA – Donne in gravidanza, sfatato il mito che si debba mangiare per due ne restano molti altri. La nutrizionista Carla Favaro sull’inserto Salute del Corriere della Sera ha provato a fare chiarezza su come la futura mamma si deve alimentare.

Innanzitutto le calorie vanno aumentate a partire dal secondo trimestre, non prima. Bisogna privilegiare alimenti che siano fonti di vitamina D e acido folico. Tra i cibi consigliati ci sono le uova, fino a cinque alla settimana. Tra i formaggi meglio quelli stagionati. Frutta e verdura andrebbero sbucciate. Soprattutto, però, le future mamme hanno bisogno di proteine: quindi via libera a carni magre, pesce, legumi. La carenza di ferro aumenta il rischio che il bambino nasca sottopeso.

Non bisogna esagerare con i dolci: in media gli zuccheri (quindi compresi quelli di carboidrati e frutta) devono costituire il 15% del fabbisogno giornaliero. Ma il cioccolato sarebbe da preferire: grazie ai falvonoidi controlla la pressione sanguigna durante la gravidanza.

Nel complesso non bisogna esagerare a tavola: per una donna normopeso a inizio gravidanza l’aumento raccomandato è compreso fra 11,5 e 16 kg. Le donne che all’inizio della gravidanza sono sovrappeso non dovrebbero aumentare il proprio peso più di 11 kg.

Le raccomandazioni della dottoressa Favaro riguardano anche il DHA, l’acido docosaesaenoico. Si tratta di un grasso della serie omega 3 coinvolto nella maturazione del cervello e della retina del nascituro. Per assumere DHA bisogna mangiare pesce, in particolare alici e sardine, una o due volte alla settimana.

Infine un consiglio sull’acqua. Spiega Favaro: “Il fabbisogno di acqua aumenta molto in gravidanza, specie nella seconda metà, quando bisogna berne da 2,5 a 3 litri al giorno (è utile per l’aumentata massa plasmatica circolante materna, per le esigenze fetali e per formare il liquido amniotico). Conta anche il contenuto di sali minerali: in alcuni casi è meglio sia oligominerale, in altri un’acqua ricca di calcio può contribuire a soddisfare i fabbisogni” .

 

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