Mondo iperconnesso, più del 60% delle persone sono sui social media

Mondo iperconnesso, più del 60% delle persone sono sui social media

21 Luglio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale

Il mondo è iperconnesso: più del 60% delle persone sono sui social media. Quasi cinque miliardi di persone le nuove forme di comunicazione digitale con un aumento del 3,7% nell’ultimo anno. Questi i numeri contenuti in uno studio della società Kepios, che spiega come il numero di utenti delle piattaforme social si sta avvicinando ai 5,19 miliardi di popolazione mondiale che utilizza Internet, pari al 64,5% della stessa. L’americana Meta possiede tre delle app preferite dagli utenti, WhatsApp, Instagram e Facebook. La Cina ha tre app, WeChat, TikTok e la sua versione locale Douyin. Twitter, Messenger e Telegram completano le piattaforme più seguite.

Le differenze tra le regioni

Solo una persona su 11 nell’Africa orientale e centrale utilizza i social media. In India, oggi la nazione più popolosa del mondo, la cifra è di uno su tre. Anche la quantità di tempo trascorso sui social media è aumentata, da due minuti a 2 ore e 26 minuti al giorno. Anche in questo caso ci sono grandi disparità, con i brasiliani che trascorrono in media 3 ore e 49 minuti al giorno sui social mentre i giapponesi meno di un’ora. L’utente medio dei social media è su sette piattaforme.

Social media e rischi per i bambini

I social media presentano “profondi rischi” per i bambini. A lanciare l’allarme nei mesi scorsi è stato il ‘surgeon general’, il responsabile della salute pubblica Usa, Vivek H. Murthy. In un rapporto di 19 pagine ha spiegato che non ci sono prove sufficienti per determinare se i social media siano abbastanza sicuri per i più giovani, ma al contrario “ci sono ampi indicatori secondo cui possono presentare un profondo rischio di danni alla salute mentale e al benessere di bambini e adolescenti”.

Murthy ha invitato i responsabili politici, le aziende tecnologiche, i ricercatori e i genitori ad “agire con urgenza” per proteggersi dai potenziali pericoli. “Gli adolescenti non sono solo degli adulti più piccoli – ha detto in un’intervista al New York Times – Sono invece in una fase di sviluppo diversa, e in una fase critica dello sviluppo del cervello”.