Guida pratica per coltivare l'orchidea

Guida pratica per coltivare l’orchidea

9 Ottobre 2023 - di Claudia Montanari

L’orchidea è una delle piante più amate e in natura esistono almeno 750 specie. Se da una parte l’orchidea è sicuramente affascinante e i suoi preziosi fiori rappresentano un significato romantico e spirituale, dall’altra la cura e la manutenzione di questa pianta non è così semplice. Si tratta infatti di una pianta tropicale che necessita diverse attenzioni. 

Gli esperti fioristi di Interflora ci raccontano come si curano le orchidee e ci danno utili consigli su come coltivarle senza difficoltà.

Luce 

Anzitutto occorre fare una distinzione tra orchidee aeree e orchidee terrestri. Quelle terrestri hanno bisogno di molta luce, però bisogna fare attenzione che la luce solare non sia diretta sulle foglie. Queste orchidee – la più conosciuta senza dubbio è la Phalaenopsis –  prediligono temperature elevate durante il giorno (tra i 18 e i 25°C) e fresche la notte  (tra i 16 e i 18°C). Tra le orchidee aeree troviamo anche l’orchidea Angraecum, Cattleya, Laelia, e Vanda. 

Rispetto a quelle aeree, le orchidee terrestri presentano un fogliame più morbido e tra queste ricordiamo, l’orchidea Calanthe, Cymbidium, Cypripedium, Phragmipedium e lo zoccolo di Venere. Queste orchidee amano l’atmosfera ” tenue” per cui nel caso in cui si decidesse di posizionarle vicino ad una finestra, bisogna fare attenzione a non esporle alla luce diretta del sole. 

Temperatura adatta all’orchidea

Le orchidee non amano le temperature estreme e soprattutto le ondate di caldo, però è importante informarsi sulla varietà di orchidea perché ognuna di esse ha bisogno della temperatura adeguata, non si può generalizzare.

Annaffiatura

In generale, il terreno dell’orchidea non dovrebbe essere né troppo secco né troppo bagnato. Bisogna fare attenzione all’acqua stagnante perché le radici potrebbero marcire molto rapidamente. Per questo gli esperti consigliano una volta bagnata la pianta di orchidea di lasciarla sgocciolare prima di riposizionarla. 

Un altro aspetto da non sottovalutare è il calcare dell’acqua. Se vivete in zone dove l’acqua del rubinetto presenta molto calcare si raccomanda di utilizzare l’acqua piovana o demineralizzata. 

Umidità

Le orchidee sono piante tropicali e vivono pertanto in ambienti abbastanza umidi. Gli esperti consigliano di raggruppare le piante d’interno in uno stesso posto e di nebulizzare le foglie, al mattino presto, in modo che evapori durante il giorno. Fare molta attenzione alle correnti d’aria, se una parte la ventilazione è fondamentale per l’orchidea bisogna assicurarsi che non ci siano correnti dannose per la pianta che possano comprometterne la salute. 

Concimazione

Quando si decide di coltivare una pianta in casa è bene prendere in considerazione l’utilizzo di un concime che possa fornire alla pianta tutti quei nutrienti che troverebbe facilmente in natura e di cui ha bisogno. È sufficiente aggiungere del concime nell’acqua ogni due settimane. 

A seconda delle varietà le orchidee hanno tempi diversi, anche rispetto alla concimazione. È importante conoscere i loro cicli per poter fertilizzare in modo adeguato. In linea di massima, si consiglia di fertilizzare la pianta d’inverno, periodo in cui l’orchidea produce nuove foglie e fiori, e vi è quindi un dispendio extra di energie.

Rinvasare l’orchidea

La primavera è il momento perfetto per rinvasare la pianta, rinnovare il substrato del vaso e rimuovere le radici danneggiate. Se le radici aderiscono troppo al vaso, bisogna fare molta attenzione: si consiglia di tagliare il contenitore con un paio di forbici. 

Il contenitore nuovo dovrebbe avere un diametro di circa 2-4 cm maggiore rispetto al precedente e si consiglia di riempire il fondo con ghiaia o palline di argilla per garantire un ottimo drenaggio. Si decide inoltre di rinvasare le orchidee quando le radici escono dal vaso oppure quando la pianta di orchidea si piega sotto il peso delle foglie. 

Parassiti e malattie dell’orchidea

Tra i nemici delle orchidee c’è il ragnetto rosso, l’afide, il tonchio, la formica, la lumaca, il topo, il bombo e la cocciniglia. Per garantire l’efficacia del trattamento è sempre bene identificare l’insetto o parassita che ha attaccato la pianta. 

Quando una pianta ha una malattia, è sempre bene isolarla dal resto del gruppo e trattarla sempre con materiale disinfettato e pulito. Se la pianta è malata si consiglia di rinvasarla con un nuovo terriccio e in un nuovo vaso.