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Oggi è il Pizza Day, napoletana o romana: dove mangiarla a Roma

17 Gennaio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale

Ama la pizza tua come te stesso, potrebbe essere questo il motto più appropriato per celebrare uno dei piatti più apprezzati dagli italiani. La pizza regge in tempi di crisi come il rossetto per le donne in fasi di recessione economica. Non esistono rinunce. Anzi, i tempi bui spingono ad acquistarne di più, nell’impossibilità di spendere per beni materiali di maggiore entità. Da parte sua la pizza è legata a un sentimento di gioia quasi innato, che sia consumata al piatto, da asporto o surgelata. Quanti giorni passate senza consumarla? Probabilmente pochi.

Il 17 gennaio è il World Pizza Day, giorno in cui si ricorda Sant’Antonio Abate, patrono del fuoco e quindi dei forni. I dati di mercato relativi a questo piatto, cavallo di battaglia della cucina italiana, parlano chiaro: nel 2021 sono state consumate 2,7 miliardi di pizze. E per il 2023, le previsioni sotto ottime, a fronte di una crescita continua nell’anno appena concluso.

La tendenza di successo di uno dei cavalli di battaglia del made in Italy è certificata da una ricerca del gruppo Cerved, relativa al mercato della panificazione, promossa da Aibi, Associazione italiana bakery ingredients aderente ad Assitol- Associazione italiana dell’industria olearia. Restano le preoccupazioni per la frenata dei consumi e l’aumento dei costi delle materie prime, che potrebbe portare a un nuovo rialzo dei prezzi.

Sul mercato, fanno sapere gli analisti, regna ancora la pizza al piatto (65%), ma con la pandemia ha conquistato quote importanti l’asporto, con il 35% dei volumi. La consegna a domicilio rappresenta una delle tendenze di crescita per i prossimi anni, come conferma il 50,8% degli operatori interpellati.

Dove mangiare la pizza napoletana a Roma.

Uno dei primi nomi da suggerire è 50 Kalò del maestro Ciro Salvo, in Via Flavia 3. La sua ricerca sull’impasto super idratato, (la farina viene lavorata con percentuali di acqua superiori alla media), gli è valsa premi e riconoscimenti. È tra “I 100 chef che hanno cambiato la cucina italiana” secondo Identità Golose. Ambasciatore della pizza napoletana nel mondo per Slow Food.

Altro punto di riferimento, in zona Prati, è la pizza di Salvatore Di Matteo, Le Gourmet. Impasto di qualità, ispirato a quello della classica pizza napoletana, ma elaborato con alcuni accorgimenti tecnici, con l’ausilio di un blend di farine creato appositamente da Di Matteo e lievitato 12 ore a temperatura ambiente.

In piazza Piazza Augusto Imperatore 46 c’è un nome che parla da solo: Sorbillo Lievito Madre. La pizza di uno dei più celebri maestri della pizza napoletana è presente anche nella Capitale. Potete gustarla anche alla Rinascente di Via del Tritone, dove nella versione Gourmand il brand propone rivisitazioni della classica pizza napoletana.

Segnate poi in agenda: il prossimo febbraio (la data ancora non è certa) sbarcherà a Roma la pizza del pluripremiato pizzaiolo Diego Vitagliano. Location: via Flaminia 525 (zona Corso Francia). Il suo è un impasto molto idratato, con cornicione pronunciato. La pizza ha un colore simile a quello del pane, ma è scioglievole al morso.

Dove mangiare la pizza romana nella Capitale.

Chi ama la pizza bassa deve recarsi da 180 Gr Pizzeria Romana, che ha due sedi a Roma est, una in Via Genazzano, 32 e una, solo per asporto, in Via Tor de Schiavi, 53. La ricetta proposta ha un impasto realizzato indiretto con lunghi tempi di fermentazione e stesura a mano. Il resto invece è un mix di passione, stimoli per migliorarsi e stupire con un prodotto che si evolve e mantiene sempre alta la qualità. 

A Rota Pizzeria, a Tor Pignattara, è un altro punto di riferimento per chi ama questo piatto. La pizza di Sami El Sabawy è super romana: bassissima e croccante, non solo sui bordi, ma anche al centro. Si scioglie in bocca. Senza dubbio da provare.

A Trastevere sono due i punti di riferimento. Il primo è Da Ivo, in Via di San Francesco a Ripa, storica pizzeria che ogni sera accoglie centinaia di clienti, italiani e stranieri. Prezzi più che ragionevoli per la sua location centrale. C’è poi L’Elementare, che propone una pizza romana stesa a mattarello e cotta a legna. E stata inaugurata a via Benedetta dopo il primo lockdown e la fortunata gestione della pizzeria al Parco Appio, dove c’è una sede estiva.

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