“Mete” l’esordio letterario dello Chef Massimo Viglietti

15 Marzo 2022 - di mlantermino

“Mete” L’esordio letterario dello Chef Massimo Viglietti

Lunedì 14 marzo, presso lo Spazio WEGIL, Massimo Viglietti ha presentato il suo primo romanzo “MeTe”, edito da Neomediaitalia.

L’evento, patrocinato dalla Regione Lazio e dal Parco Regionale dei Castelli Romani, è stato moderato da Massimiliano Bianconcini, giornalista, esperto di comunicazione e appassionato conoscitore e divulgatore di enogastronomia. Inoltre, sono intervenuti Linda de Zen, artista e illustratrice del libro e Francesco De Rosa, giornalista ed editore Neomediaitalia.

“Volevo raccontarvi una storia, anzi una favola che favola non è. Vorrei prendervi per mano e farvi entrare in un sogno che solo la mente di uno chef può avere. Pazzia mista a schiettezza. Orgoglio a condire e idee a cuocere a fuoco lento.”

Con queste parole Massimo Viglietti introduce il lettore al suo libro raccontando il suo profondo desiderio di scrivere, da tempo covato e che il dilatarsi del primo lockdown ha permesso di esaudire.

Noto ai più per la sua fama di chef stellato (brucia padelle, come ama definirsi scherzosamente), per il suo carattere polemico e mai diplomatico, per la sagace ironia con cui sembra non prendere troppo sul serio nessuno e men che meno sé stesso, decide di aprire le porte di un mondo onirico in cui ognuno si lascerà trasportare a piacimento.

Non certo un libro di cucina ma un libro che nelle cucine è nato; non un libro di ricette ma un libro in cui le parole sapientemente dosate giocano a creare emozioni come ingredienti di un piatto;  non un libro autobiografico ma un viaggio attraverso il racconto di due persone che incontrandosi davanti al mare sorseggiando un bicchiere di vino, si svelano nella loro unicità dando luogo, come sul palco di un teatro, alla rappresentazione della storia, delle radici, delle passioni cavalcando ambientazioni e personaggi cari alla sfera privata di Viglietti.

Essere a bordo di un carrello che percorre le rotaie di una giostra del Luna Park, o in un sogno che si interrompe e poi ricomincia: così il mondo vigliettiano si snoda tra ricordi, la musica di un sottomarino giallo, il mare percorso da Corto Maltese, gli insegnamenti di Gualtiero Marchesi e l’amore per un lavoro che diventa ossessione come per Vatel.

Come la sua cucina il libro gioca con le emozioni in punta di fioretto, sempre in equilibrio tra la sorpresa e quella mano che ti stringe e ti riporta a casa.

A suggellare il libro, che solo libro non è, sono la grafica e le illustrazioni che lo accompagnano, opera della giovane artista veneta Linda De Zen. L’incontro con Linda, laureata in Arti Performative al DAMS di Padova, è casuale e instaura immediatamente una connessione tra due personaggi con una grandissima ecletticità espressiva.

Dopo aver sperimentato diverse tecniche quali fotografia analogica, mosaico e serigrafia, la De Zen trova nel ritratto a occhi chiusi un interessantissimo strumento di rappresentazione. Da questo Massimo rimane affascinato!
Non la precisione del tratto né la veridicità della figura rappresentata ma l’essenza… La sensibilità e la capacità di rappresentare l’essenza attraverso il ricordo è ciò che ha messo in comunione artistica Massimo e Linda.

Massimo Viglietti. Ligure di Alassio, classe 1960 si rivela sin da subito un’anima inquieta ed eclettica. Appassionato di motori, di musica e tatuaggi si avvicina al mondo della cucina già da ragazzo iniziando a muovere i primi passi nel ristorante di famiglia, il Palma.
Grazie alla passione e alla cultura che i genitori alimentano ogni giorno  accresce costantemente il suo bagaglio di conoscenze enogastronomiche. Comincia a lavorare in sala dove il padre Silvio instilla in lui l’amore per il mondo del vino (diviene così sommelier francese) e la curiosità per la cucina. I viaggi nella vicina Francia e l’esperienza da Paul Bocuse, Louis Outhier e Roger Verger aprono nuovi scenari nella mente creativa di Massimo che di concerto con la mamma Fiorita e il papà porta il Palma a ottenere due stelle Michelin.  Il desiderio di confrontarsi con un nuovo pubblico lo spinge poi a Roma in una delle più invidiate enoteche della capitale, Achilli al Parlamento, dove ottiene ben presto una stella Michelin. Il suo percorso in continua evoluzione si esprime oggi nell’impressionismo culinario del mondo di Taki Off, in cui cucina, musica e narrazione vanno in scena ogni sera in un’atmosfera sospesa tra oriente e ponente, e nel mondo della creazione letteraria alla ricerca di nuove MeTe.

Linda de Zen è nata a Schio (Vicenza) nel 1988. Dal 2010 organizzatrice dl Malo Juggling Festival, evento dedicato alla diffusione delle arti di strada e circensi. Nel 2014 si è laureata in spettacolo al DAMS di Padova. Il suo interesse per l’arte abbraccia le più diverse forme creative ed espressive. Inizia a studiare diverse tecniche quali: fotografia analogica, mosaico e pittura. Nel 2017 arriva a Roma per proseguire la sua ricerca e sviluppa i suoi lavori in una residenza di artista presso la galleria Sala Blu che ospita la sua prima mostra personale.

Pagine: 160 p., ill. , Brossura