Guerra dei Le Pen. Marine caccia il padre dal partito, lui vuole far cambiare nome alla figlia

Guerra dei Le Pen. Marine caccia il padre dal partito, lui vuole far cambiare nome alla figlia

5 Maggio 2015 - di aavico

PARIGI – Non si placa la guerra dei Le Pen. Conciliare politica e affetti familiari è difficile, almeno quando ci sono di mezzo ambizioni enormi. E quella di Marine è quella di diventare presidente della Repubblica. Ambizioni anche diverse rispetto a quelle che erano le impostazioni di Jean-Marie del suo Front national fondato nel 1972 e guidato fino al 2011, quando ha passato il comando alla figlia. E in quel momento per lui sono cominciati i guai.

L’ultimo episodio della guerra in famiglia è l’atto ufficiale di Marine che ha chiesto e ottenuto al partito di sospendere il fondatore, ritirandogli pure la tessera. Ma l’86enne leader sconfessato ripudia la figlia: “Non voglio che la presidente porti il mio nome”. Del resto, Marine, che ha in mano il partito, ha estromesso il padre vietandogli di parlare a nome del partito. I motivi di questa rottura storica? “In particolare – hanno sottolineato i vertici del partito – il Fn disapprova le opinioni espresse sulle colonne del giornale anti Fn Rivarol, contrarie ai suoi valori politici e di statuto”. Le Pen padre, intervistato dal giornale, aveva rivalutato il maresciallo Petain, capo della Francia che collaborò con i nazisti. Questo a pochi giorni dall’ennesimo rilancio della polemica sulle camere a gas, definite ancora “un dettaglio” della storia dal fondatore del Front.

Insomma, Marine sta cercando da quattro anni di togliere al Fn quella veste storica estremista e nostalgica, ma la presenza e le uscite del padre vanno in senso contrario. E le cose stanno proprio così: l’ufficio politico e il partito tutto è con lei, gradisce questo ammorbidimento, rimanendo comunque all’estrema destra. Ma è questione di famiglia.