“Calci, schiaffi, pugni e in alcuni casi anche frustate con la cinta. Poi la corsa al pronto soccorso per farsi curare le ferite. Divieti di uscire di casa. Umiliazioni in pubblico e in privato. L’obbligo di parlare al cellulare con il vivavoce, perché il marito potesse controllarla”.
“Che ha portato il marito alla sbarra per reati che vanno dal sequestro di persona ai maltrattamenti in famiglia fino alle lesioni personali.
L’avvocato Claudio Principe, legale del marito, è tuttavia fiducioso sulla svolta positiva della vicenda:
“Sicuramente il matrimonio era conflittuale, ma non certo tale da configurare alcun tipo di reato. L’istruttoria dibattimentale farà emergere, anche grazie all’escussione dei testimoni, l’innocenza del mio assistito. Bisogna poi sottolineare che dopo i fatti in questione non vi è stata separazione tra i coniugi e che si potrebbe anche profilare una riconciliazione“














