Harry e Meghan, la reazione della famiglia reale dopo la notizia dell’aborto

26 Novembre 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

Meghan Markle ha parlato della perdita del suo secondo figlio per un aborto spontaneo in un lungo articolo scritto per il New York Times.

Il Duca e la Duchessa del Sussex, con l’avvicinarsi del tempo di riflessione che accompagna il giorno del Ringraziamento, hanno deciso di parlare di questa perdita, avvenuta lo scorso luglio.

Una scelta insolita da parte di un membro della famiglia reale, che segna un punto fermo nel tipo di approccio diretto e sincero che i duchi vogliono avere con chi comunicano.

Sebbene non siano arrivate delle parole ufficiali da parte della royal family, nel Regno Unito la perdita è stata molto sentita dai loro parenti.

“C’è molta tristezza intorno alla famiglia”, ha detto una fonte di palazzo, come riportato dalla rivista People.

Sottolineando che si tratta di una questione estremamente privata, un portavoce del padre di Harry, il principe Carlo, ha rifiutato di commentare.

Una seconda fonte reale ha aggiunto che c’è una “tristezza comprensibile” nella famiglia.

Mercoledì mattina, durante un’apparizione al talk show britannico “Lorraine”, il fratello della defunta principessa Diana, ha detto: 

“Lo è, Lorraine (terribilmente triste). Non riesco a immaginare l’agonia per una coppia qualsiasi di perdere un figlio in questo modo”.

Charles, nono conte Spencer, ha aggiunto: “È molto, molto triste. E, naturalmente, sono totalmente d’accordo con te, tutti i pensieri con loro oggi”.

L’editoriale di Meghan Markle per il NYT.

“Ho saputo in un momento in cui stringevo fra le braccia il mio primo bambino che stavo perdendo il secondo”, ha scritto Meghan.

Poi alcuni dettagli: “Dopo aver cambiato il pannolino” ad Archie “ho avvertito un forte crampo e mi sono accasciata sul pavimento con lui fra le braccia, mormorando una ninna nanna per tenerci calmi entrambi”.

“Ma il tono allegro contrastava con la mia sensazione che qualcosa non stesse andando per il verso giusto”.

“Alcune ore più tardi ero stesa in ospedale, tenendo la mano di mio marito. Sentivo il calore del suo palmo e gli ho baciato le nocche”.

“Avevamo entrambi il volto bagnato dalle lacrime. E guardando i freddi muri bianchi della stanza ho cercato d’immaginare come avremmo mai potuto rimarginare il senso di quella perdita”.