Letizia Ortiz, la figlia Leonor studierà insieme a un'altra principessa europea

Letizia Ortiz, la figlia Leonor studierà insieme a un’altra principessa europea

3 Marzo 2021 - di Silvia_Di_Pasquale

La principessa Alexia dei Paesi Bassi si unirà alla principessa Leonor di Spagna per studiare in una scuola in Galles la prossima estate.

E più che probabile che le due reali diventino amiche, considerando che hanno doveri istituzionali simili. 

La seconda figlia del re Willem-Alexander e della regina Maxima, 15 anni, continuerà i suoi studi presso l’UWC Atlantic College nella Vale of Glamorgan.

Il palazzo reale olandese ha confermato la notizia in una dichiarazione dicendo che la principessa studierà un programma di maturità internazionale.

La principessa Alexia è attualmente al quarto anno al Christelijk Gymnasium Sorghvliet dell’Aia, frequentata anche da sua sorella maggiore, la principessa Catharina-Amalia, 17 anni.

Sappiamo già che anche re Felipe e la regina Letizia hanno confermato che la loro figlia maggiore, la principessa Leonor, 15 anni, studierà nella prestigiosa scuola gallese.

Il costo, stimato in 67.000 sterline (76.500 euro), sarà pagato dai reali con la loro indennità annuale.

L’erede al trono inizierà a frequentare la scuola tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, riferisce la Casa Reale in un comunicato pubblicato dall’agenzia Efe.

La principessa renderà compatibile questo periodo di educazione con “il progressivo sviluppo dei suoi impegni istituzionali in Spagna”, aggiunge la nota.

La scuola dove studieranno Leonor di Spagna e la principessa Alexia.

L’istituto in questione è stato fondato nel 1962 dall’educatore tedesco Kurt Hahn.

Hahn ha istituito il collegio di Gordonstoun in Scozia, frequentato anche dal principe Carlo.

Tra gli alunni che vi hanno studiato ci sono lo stesso re Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi e la principessa Raiyah bint Al-Hussein di Giordania.

Il suo sito web afferma che il college “fornisce una piattaforma per i giovani per imparare attraverso esperienze condivise ed essere abilitati a fare una differenza positiva”.