Franca Leosini: età, chi è il marito, figli e vita privata FOTO

7 Febbraio 2018 - di Claudia Montanari

ROMA – Franca Leosini: età, chi è il marito, figli e vita privata FOTO. Donna impegnata e conduttrice di successo: Franca Leosini, ospite della seconda serata del Festival di Sanremo 2018, è una delle giornaliste più apprezzate dal pubblico italiano, complice anche il suo linguaggio aulico che non spaventa i telespettatori ma che, al contrario, adorano. Con il suo programma Storie maledette in onda dal 1994 è riuscita ad incollare alla tv milioni di spettatori. Ma chi è Franca Leosini, giornalista di talento e professionale?

Classe ’49, Franca Leosini è nata a Napoli ed ha 68 anni. Si è laureata in Lettere Moderne ed ha cominciato a lavorare come giornalista per L’espresso nella sezione culturale. Già in quegli anni la Leosini si è distinta per le sue inchieste ed interviste. Una delle più discusse di quegli anni fu quella a Leonardo Sciascia, in cui lo scrittore accusava le donne dello sviluppo della mafia. È stata direttrice del mensile Cosmopolitan che, come poi da lei stessa ammesso, ha poi lasciato per divergenze lavorative e non solo. Dal 1994 conduce con successo “Storie maledette”, programma che si occupa di intervistare i protagonisti delle inchieste giudiziarie italiane che hanno fatto più scalpore.

In merito alla sua vita privata non si sa molto visto che la Leosini ha da sempre cercato di mantenere la sua privacy. Si sa però che è sposata, suo marito si chiama Massimo Leosini, e ha 2 figlie. Una volta la giornalista ha raccontato:

«A Napoli sono rimaste le mie figlie, due ragazze felici e un marito del tutto disinteressato al mio lato pubblico. Per lui che io faccia le polpette o le storie maledette, non fa differenza».

Intervistata dal “Fatto Quotidiano“, Franca Leosini ha spiegato:

“Anche se non ne parlo volentieri per timore di confondere lavoro e privato, ho avuto un’adolescenza felicissima e molto viziata. Mio padre era un grosso banchiere. Un uomo meraviglioso, un mecenate dai mille talenti e dalle mille presidenze. Dopo la Laurea in Lettere Moderne, quando ero ancora alle prime esperienze, ebbi la fortuna di incontrare Sciascia. Me lo presentò Sara Ferrati, una specie di vice madre che a me dava del lei e che aveva sposato un giovane tenore di Racalmuto, intimo amico di Leonardo. Dopo il primo incontro, tra un mercatino dei libri e un tè, trascorsi con lui cinque indimenticabili pomeriggi. Gli feci tenerezza, si fidò. Un giorno mentre eravamo insieme, incontrammo Valerio Riva de L’Espresso. Mi vide prendere appunti in compagnia di Sciascia e si fece lasciare il mio numero di telefono. Mi chiamò: “Salta sul primo Taxi e vieni in redazione, vorrei leggere la tua intervista a Leonardo”. Mi precipitai in Via Po. Riva fu secco: “Domani mattina alle 5 ti mando il corriere per la consegna”. Feci la spiritosa e chiesi se avessi almeno diritto a un penna e Valerio, sabaudo, sibilò : “Qui i diritti non sono in offerta, si conquistano”. Corsi a scrivere e consegnai nei tempi. La collaborazione nacque così”.

Infine, racconta della sua esperienza come direttrice di Cosmopolitan:

Dirigere Cosmopolitan, un colosso, fu dura. Arrivai in un difficile momento di passaggio e mi resi conto che la linea dell’edizione italiana era totalmente dettata dagli americani. Mi dimisi quando dopo aver considerato un articolo impubblicabile, venni richiamata all’ordine: “L’editore ha detto che deve essere stampato”. Allora risposi a tono: “Se lo diriga lui, il giornale”. Il cervello non lo prostituisco, se devo prostituirmi faccio qualcosa di più divertente”.