Biagio Antonacci età, compagna Paola Cardinale, figli

7 Febbraio 2018 - di Silvia_Di_Pasquale

Biagio Antonacci (età: 54 anni, altezza: 1,7o m circa) è ospite della seconda serata del 68esimo Festival di Sanremo. Antonacci è nato a Milano il 9 novembre 1963. Fino a trent’anni ha fatto il geometra, il successo è arrivato successivamente. L’artista ha debuttato al Festival di Sanremo del 1988 con “Voglio vivere in un attimo”. Da allora un susseguirsi di successi per il cantante milanese.

Per quel che riguarda la sua vita privata, Biagio Antonacci è stato legato a Marianna Morandi, figlia del collega Gianni Morandi. Da lei ha avuto due figli: Giovanni Antonacci e Paolo Antonacci. Dopo l’addio a Marianna il cantante si è legato sentimentalmente a Paola Cardinale, che ha una figlia, Benedetta. GUARDA IL VIDEO.

(… ) non mi sono mai sposato – ha detto Antonacci – ho fatto due figli con una donna (Marianna Morandi, ndr) con la quale non condividevo nemmeno la residenza scritta sui documenti, mi sono separato da lei e adesso sto con Paola, senza nessun legame formale, vivo con lei e sua figlia e mi ci sento padre, anche se non lo sono per legame biologico (…).

Nel corso di un’intervista Biagio Antonacci ha parlato della famiglia in cui è nato:

“Mio padre è un uomo del Sud, scappato dal suo paese a 16 anni. Arrivato a Milano fa la vita che fanno adesso gli extracomunitari: dorme nelle cascine abbandonate e, quando i soldi guadagnati come fiorista e poi garzone di parrucchiere glielo permettono, nelle pensioni a una stella. Ama ballare e una sera all’Arci Bellezza vede una ragazzina di 14 anni che è lì con sua madre. La sposa quattro anni dopo, e poi – ma la mia mamma ci tiene a dire che è andata all’altare vergine – nasco io. La battaglia più grande che mio padre ha combattuto è stata quella di rendere la sua famiglia economicamente indipendente: abbiamo vissuto coi nonni – anche qui si stava insieme per aiutarsi – fino a quando ci hanno assegnato un alloggio popolare a Rozzano. Ricordo mio padre silenzioso, autoritario, concentrato esclusivamente sull’orizzonte, che si accorciava o si spalancava a seconda di quanti soldi avevamo. Una giostra di cassa integrazione e speranze”.