L'uso dei social media la sera ritarda il sonno

L’uso dei social media la sera ritarda il sonno

29 Maggio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale

L’uso dei social media la sera ritarda il sonno. Anche se ormai è una pratica comune, andrebbe evitata per migliorare la qualità del riposo. Un team di psichiatri della Duke University e della Yale University ha evidenziato un’associazione causale tra l’uso serale dei social media e il sonno ritardato. Nel loro studio, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine, il gruppo ha monitorato l’uso dei nuovi canali di comunicazione e i modelli di sonno ritardato per 44.000 utenti di Reddit.

I ricercatori hanno scoperto che pubblicare su un sito di social media prima di andare a dormire può ritardare il momento in cui le persone si addormentano. Il team di ricerca ha analizzato 120 milioni di post pubblicati da 44.000 utenti sul sito in un periodo di 15 anni. Se un utente postava sul sito circa un’ora prima della normale ora di andare a dormire, era molto più probabile che rimanesse sveglio oltre la normale ora di andare a letto. In media, da una a tre ore di ritardo. Chi pubblicava più volte prima della normale ora di andare a dormire, rimaneva sveglio anche più tardi.

I ricercatori suggeriscono che un aumento dei livelli di dopamina dovuto all’anticipazione di una risposta da parte di altri utenti sul sito potrebbe rendere difficile per chi posta rilassarsi e addormentarsi. Ricerche precedenti hanno dimostrato che un aumento dei livelli di dopamina contribuisce all’attività mentale e alla vigilanza, nessuna delle quali favorisce l’addormentamento.

Social media tolgono sonno ai bambini

Uno studio dei ricercatori della De Montfort University Leicester del 2022 ha rivelato che i bambini di dieci anni perdono circa una notte di sonno a settimana rimanendo svegli per utilizzare i social media. La ricerca, guidata dal docente di psicologia, il dottor John Shaw, ha suggerito che il 12,5% dei bimbi intorno ai 10 anni si sveglia volontariamente per controllare le notifiche sul cellulare. Fonte: Medical X Press.