Il cibo processato crea dipendenza come le sigarette

Il cibo processato crea dipendenza come le sigarette

11 Novembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Il cibo processato crea dipendenza come il fumo di sigaretta. Ciambelle, cereali zuccherati, prodotti da forno industriali andrebbero limitati per il loro impatto sulla salute. Mangiarli può portare a un consumo compulsivo e favorire l’alterazione dell’umore. Gli alimenti ultra trasformati, come bibite gassate, patatine, pasticcini e caramelle, contengono elevate quantità di aromi, conservanti e dolcificanti innaturali, che li rendono anche ricchi di calorie, grassi, zucchero o sale, aumentando il rischio di obesità e altre malattie croniche.

Una fettina di carne sarebbe preferibile a un hamburger vegano perché il primo non ha subito manipolazioni industriali e verosimilmente non contiene additivi alimentari. Non conta solo la composizione e la qualità nutrizionale di un alimento, ma anche il grado di lavorazione, un elemento questo cruciale per conoscere il reale effetto del cibo sulla salute e quindi indicarlo in etichetta aiuterebbe i consumatori a scegliere con maggiore consapevolezza.

I ricercatori guidati dalla dott.ssa Ashley Gearhardt, professoressa di psicologia presso l’Università del Michigan, hanno detto a DailyMail.com che il cibo processato è simile a una droga a causa della loro distanza nel gusto e nella consistenza dai cibi naturali. “Sono sostanze prodotte industrialmente progettate per fornire zucchero e grassi”, ha affermato la dott.ssa Alexandra DiFeliceantoni, professoressa di ricerca sui comportamenti sanitari presso la Virginia Tech University. “Non sono più cibi. Questi sono questi prodotti che sono stati davvero ben progettati per fornire sostanze che creano dipendenza”.

Rischio obesità per figli se mamma mangia cibo spazzatura

L’alimentazione della mamma nei primi anni di età dei figli può influenza il rischio di sovrappeso e obesità dei bambini. In particolare, il consumo abituale di alimenti ultraprocessati da parte della mamma può aumentare fino al 26% le probabilità che il bambino sviluppi un peso eccessivo. È quanto emerso da uno studio condotto da ricercatori dell’Harvard Medical School di Boston e pubblicato sul British Medical Journal.