Fare una pausa di 5 minuti aumenta del 50% le prestazioni successive

Fare una pausa di 5 minuti aumenta del 50% le prestazioni successive

10 Luglio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale

Fare una “pausa cerebrale” di cinque minuti può aumentare le prestazioni e la produttività nelle attività successive di oltre il 50%, secondo uno studio australiano. Nell’esperimento dell’Università di Sydney, 72 studenti hanno intrapreso una lezione da autodidatta e due test difficili di matematica. Coloro a cui è stata concessa una pausa di cinque minuti tra i compiti hanno ottenuto in media il 57% di voti più alti nel secondo test rispetto a quelli che hanno proseguito senza fermarsi.

Il Professore Associato di Psicologia dell’Educazione Paul Ginns ha affermato che i miglioramenti “sostanziali” ottenuti prendendo una “pausa cerebrale” che ripristina l’attenzione possono essere applicati tanto nell’ambiente d’ufficio quanto in classe. “Mentre questo studio è stato condotto su studenti universitari, io sono abbastanza fiducioso che questi risultati possano essere applicati ai giovani e agli anziani”, ha affermato. Riposarsi non riguarda solo le funzioni cognitive, ma anche ricaricare le batterie emotive. Questo è il consiglio che diamo ai bambini. È un semplice trucco per la produttività accessibile a tutti”.

“Pisolino”, utile negli adolescenti per attenzione e memoria

Non dopo le quattro di pomeriggio e con una durata tra i 30 e i 60 minuti. Questo l”identikit’ del pisolino ideale, che negli adolescenti può essere importante: migliora infatti il livello di attenzione, l’abilità di ragionamento non verbale e la memoria spaziale, quella cioè che ci aiuta ad esempio a ritrovare la strada di casa. E’ quanto emerso da uno studio del 2022 guidato dall’Università del Delaware e pubblicato sulla rivista Behavioural Sleep Medicine.

“Questo ritardo è biologicamente guidato negli adolescenti – ha spiegato Xiaopeng Ji, una delle autrici della ricerca – pensando all’orario scolastico, gli adolescenti devono alzarsi presto per andare a scuola e, con questa fase di ritardo, sono a rischio di privazione cronica del sonno”. Analizzando i dati, non solo è emerso che miglioravano le prestazioni in alcuni campi specifici (appunto il livello di attenzione, l’abilità di ragionamento non verbale e la memoria spaziale) in chi cedeva a un pisolino da cinque a sette giorni a settimana, ma coloro che più spesso avevano l’abitudine al riposino tendevano a dormire anche meglio durante la notte.