Fare spuntini dopo le 21 aumenta il rischio di diabete di tipo 2

Fare spuntini dopo le 21 aumenta il rischio di diabete di tipo 2

26 Luglio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale

Fare spuntini dopo le 21 potrebbe avere un impatto negativo sulla salute. E’ quanto evidenzia una ricerca su 854 persone nel Regno Unito a cui è stato chiesto di registrare ogni spuntino mangiato nell’arco di due o quattro giorni. Chi ha consumato lo snack in tarda serata aveva livelli di zucchero nel sangue alti, legati al rischio di diabete di tipo 2, oltre ai grassi in eccesso, che potrebbero favorire infarti e ictus. Lo studio è stato presentato a NUTRITION 2023, l’incontro annuale dell’American Society for Nutrition.

La dott.ssa Sarah Berry, autrice senior dello studio del King’s College di Londra, ha dichiarato: “Siamo una nazione di snackers e questi risultati mostrano che le persone che fanno uno spuntino dopo le 21:00 tendono a scegliere spuntini più malsani rispetto a quelli che lo fanno all’inizio della giornata”. “Ma ci sono anche prove che gli spuntini dopo le 21:00 non sono sincronizzati con il tuo orologio biologico, il che può influenzare il tuo metabolismo. Inoltre, non forniscono al tuo corpo un periodo di digiuno per recuperare dopo aver mangiato”.

Spuntini, glicemia e grassi, cosa hanno scoperto gli studiosi

I ricercatori hanno trovato una differenza significativa nella glicemia e nel grasso nel sangue tra il 32% delle persone che hanno fatto uno spuntino dopo le 21:00 e il 68% che non ha fatto uno spuntino dopo le 21:00. Il normale picco di zucchero nel sangue e grassi nel sangue chiamati trigliceridi dopo aver mangiato era più alto nelle persone che hanno riferito di aver fatto almeno uno spuntino dopo le 21:00, rispetto a quelli che non lo hanno fatto.

L’alto livello di zucchero nel sangue aumenta il rischio di diabete di tipo 2 e un alto livello di trigliceridi suggerisce che il corpo potrebbe non elaborare correttamente il grasso o che il fegato potrebbe rilasciare troppo grasso, il che aumenta il rischio di eventi cardiovascolari come un infarto o un ictus. Fonte: Daily Mail. Foto Ansa.

 

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