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Donne: una ogni due giorni uccisa da mariti o fidanzati

9 Maggio 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – Cinquantanove donne ammazzate da uomini in questi primi quattro mesi del 2012. Spesso, in 38 casi, uccise per mano dei propri compagni, degli stessi uomini che dicevano di amarle, o di averle amate: mariti gelosi, fidanzati lasciati, corteggiatori respinti. Altre volte ammazzate da sconosciuti, rapinatori, spacciatori, mafiosi, o da ancora non si sa chi. Ma da uomini, che forse, probabilmente, non avrebbero neppure tentato di ucciderle se loro anziché avere la delicatezza fisica di una donna avessero avuto il corpo e la forza di un uomo. Il Corriere della Sera ricorda tutti i loro nomi.

  • Antonia Azzolini
  • Fabiola Speranza
  •  Stefania Mighali
  •  Daniela Fiorentino
  •  Nunzia Rintinella
  •  Rosetta Trovato
  •  Grazia Tarkowska
  •  Enzina Cappuccio
  •  Christina Marin
  •  Domenica Menna
  •  Leda Corbelli
  •  Ave Ferraguti
  •  Antonella Riotino
  •  Rosanna Siciliano
  •  Antonia Bianco,
  • Edyta Kozakiewcz
  •  Elisabeth Sacchiano
  • Gabriella Lanza
  •  Francesca Alleruzzo
  •  Chiara Matalone
  • Gabriella Falzoni
  •  Esmeralda Enclada
  •  Rita Pullara
  •  Vanessa Scialfa
  •  Concetta Milone
  • Annamaria Pinto,
  • Hane Gjelaj
  • Carmela Imundi
  •  Alfina Grande
  •  Camilla Auciello
  •  Gianna Toni
  •  Giacomina Zanchetta
  •  Pierina Baudino
  •  Matilde Passa
  •  Julissa Reyes
  •  Giovanna Sfoglietta
  •  Tiziana Olivieri
  •  Alessandra Cubeddo
  • Maria Diviccaro
  • Maria Strafile
  • Anna Cappilli
  • Patrizia Klear
  • Brunella Clock
  • Fernanda Frati
  • Loweth Eward
  • Elda Tiberio
  • Maura Carta
  • V. P.
  • Lenuta Lazar
  • Tommasina Ugolotti
  • Rosa Genovese
  • Wlally Urbini
  • Qaioli Hu
  • Carmela Russi
  • Rosa Amoroso
  • Mariana Marku
  •  tre donne non identificate
“Abbiamo litigato e l’ho ammazzata”, ha raccontato ai carabinieri Michele Luigi Naccarelli, marito di Fabiola Speranza, 44 anni. Proprio dopo l’ennesimo litigio di fronte ai figli il 12 gennaio l’uomo, 47 anni, ha preso la pistola, ha inseguito la donne che aveva iniziato a scappare, e le ha sparato sette colpi alle spalle.
Presa a calci, pugni, morsi, la testa sbattuta contro il pavimento, le sigarette spente sulla sua pelle: è morta così Enzina Cappuccio il 15 gennaio. Trentaquattro anni e sei figli, poverissima e quasi cieca, Enzina, scrive il Corriere della Sera, è stata uccisa dal marito e coetaneo. “Ero ubriaco, non avevo capito di averla uccisa”, si è giustificato lui.
“L’ho uccisa io. L’amavo, però volevo lasciarla”:  è la confessione di Antonio Giannandrea, 18 anni. La sera del 4 gennaio ha dato un appuntamento ad Antonella Riotino,20 anni, da mesi innamorata di lui. Ma lui vuole lasciarla. Passeggiano, poi salgono in macchina e discutono. Antonio, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, aveva in tasca un coltello da cucina. Arrivati vicino a casa di Antonella, i due sono scesi dall’auto. Lui le ha sbattuto la testa contro il muro, le ha stretto le mani al collo, alla fine le ha dato una coltellata alla gola e ha buttato il corpo in un dirupo.