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Cos’è l’ameba mangia-cervello: rara e letale minaccia per l’uomo

7 Agosto 2023 - di Claudia Montanari

Negli ultimi giorni, una tragica notizia ha scosso l’opinione pubblica: la morte di Megan Ebenroth, una giovane studentessa di 17 anni della Thomson High School in Georgia, USA. La causa del decesso è stata una rara infezione cerebrale causata da Naegleria fowleri, comunemente nota come ameba mangia-cervello. Questo microrganismo, seppur raro, rappresenta una minaccia letale per chiunque venga a contatto con esso.

Megan Ebenroth, la tragica morte

Il tragico destino di Megan Ebenroth ha iniziato a manifestarsi dopo una gita al lago, quando ha iniziato a sentirsi male e ha finito per essere ricoverata in terapia intensiva. La giovane è stata intubata e posta in coma farmacologico, ma purtroppo l’ameba ha progredito inesorabilmente e, dopo 11 giorni di lotta, Megan è deceduta a causa della grave infezione.

Cos’è l’ameba mangia-cervello

L’ameba mangia-cervello è un organismo che può infettare le persone attraverso l’acqua dolce, come laghi e fiumi. Tuttavia, può occasionalmente trovarsi anche nell’acqua del rubinetto. L’infezione avviene quando l’ameba entra nell’organismo attraverso il naso e attacca il cervello.

I sintomi iniziali possono includere mal di testa frontale, febbre, nausea e vomito. Con il progredire dell’infezione, le vittime possono sperimentare torcicollo, convulsioni e allucinazioni prima di cadere in coma. Purtroppo, una volta che i sintomi si manifestano, l’infezione progredisce rapidamente e le vittime muoiono entro uno o cinque giorni dal contagio.

Rara ma molto letale

Nonostante sia una malattia estremamente rara, l’ameba mangia-cervello ha un tasso di mortalità elevato. Dal 1962 al 2021, sono stati confermati solo 154 casi di infezione. Tra coloro che sopravvivono, solo pochissimi non riportano danni permanenti e gravissimi. Si stima che solo cinque persone siano riuscite a sopravvivere a questa terribile infezione, ma le conseguenze sono state devastanti.

In conclusione, l’ameba mangia-cervello è una minaccia reale e letale, anche se molto molto rara. La tragica morte di Megan Ebenroth ci ricorda l’importanza di essere consapevoli dei rischi e di adottare precauzioni quando ci immergiamo in acque dolci. La prevenzione è fondamentale per evitare un destino simile a quello di Megan e per proteggere la propria salute.