cartello non c'è un pianeta B

Le temperature aumenteranno di quasi 3 gradi entro fine secolo con conseguenze devastanti

23 Novembre 2023 - di Claudia Montanari

Il mondo sta affrontando una crescente minaccia climatica, come evidenziato nel recente rapporto delle Nazioni Unite. A pochi giorni dall’inizio della COP28 di Dubai, i dati mostrano che il pianeta è in rotta verso un aumento delle temperature di quasi 3 gradi Celsius entro la fine del secolo. Uno scenario allarmante che vede urgenza di azione per contrastare il cambiamento climatico.

Un allarme globale

Il rapporto delle Nazioni Unite, intitolato “Emissions Gap Report 2023: Broken Record – Temperatures hit new highs, yet world fails to cut emissions (again)”, pubblicato dal programma Onu per l’ambiente (UNEP), svela cifre preoccupanti. Il mondo si avvicina a un aumento delle temperature compreso tra 2,5 e 2,9 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali entro il 2100. Questo supera di gran lunga gli obiettivi stabiliti nell’Accordo di Parigi.

Inger Andersen, direttrice esecutiva dell’Unep, sottolinea che “l’umanità sta battendo tutti i record sbagliati sul cambiamento climatico“. Le emissioni di gas serra continuano a salire, e la temperatura media globale raggiunge nuovi massimi. Gli eventi meteorologici estremi si manifestano in modo più frequente, veloce e intenso, delineando una realtà allarmante.

L’urgenza di ridurre le emissioni

Il cuore della questione è la necessità di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra. Il rapporto indica che per raggiungere una riduzione significativa entro il 2030, occorre tagliare le emissioni del 28% per il percorso dei 2°C e del 42% per gli obiettivi degli 1,5°C dell’Accordo di Parigi. Al momento, siamo già in una situazione critica per gli obiettivi degli 1,5°C, con appena il 14% di possibilità di evitarne il superamento, anche nel miglior scenario possibile.

Riscaldamento globale, dati preoccupanti

Il rapporto, denominato “Broken Record”, descrive una serie di dati allarmanti. Nel 2023, fino a ottobre, sono stati registrati 86 giorni con temperature superiori a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Settembre ha segnato il mese più caldo mai registrato, con una media globale di 1,8°C sopra i livelli preindustriali. Le emissioni globali di gas serra sono salite dell’1,2% dal 2021 al 2022, raggiungendo un nuovo record di 57,4 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente (GtCO2e).

Se le attuali politiche di mitigazione proseguiranno ai livelli attuali, il riscaldamento globale potrebbe essere limitato solo a 3°C entro il 2100. La completa implementazione degli sforzi indicati nei Nationally Determined Contributions (NDC) porterebbe a un limite di 2,9°C. Solo attraverso gli NDC condizionali, pienamente attuati, si potrebbe sperare di limitare il riscaldamento a 2,5°C, con una probabilità del 66%.

COP28: sfide e opportunità

La COP28 rappresenta un’opportunità cruciale per affrontare il cambiamento climatico. Il Global Stocktake (GST), che concluderà l’evento, informerà il prossimo ciclo di NDC, delineando obiettivi per il 2035. L’ambizione globale deve allinearsi agli obiettivi di 2°C e 1,5°C, compensando le emissioni eccessive.

La comunità internazionale deve affrontare la sfida di mantenere gli impegni di zero emissioni. Attualmente, nessun paese del G20 sta riducendo le emissioni al ritmo richiesto. Anche nel miglior scenario, la probabilità di limitare il riscaldamento a 1,5°C è solo del 14%.

Le temperature in aumento di quasi 3 gradi entro la fine del secolo portano con sé gravi conseguenze. Ogni azione conta: la COP28 è l’arena in cui le nazioni devono impegnarsi per cambiare il corso attuale. Ridurre le emissioni, adottare politiche ambiziose e collaborare globalmente sono passi essenziali per affrontare questa emergenza climatica e costruire un futuro sostenibile. L’urgenza d’azione è ora più evidente che mai.